Genova comunali, Piciocchi punta su una cultura diffusa: “Non periferie, ma tante città con identità forti”

di Carlotta Nicoletti

"Investire su mostre, musei e spazi storici per valorizzare il patrimonio culturale in tutta la città, da Ponente a Levante"

Cultura senza confini – Genova non ha periferie, ma tante città con identità culturali ben definite. È questo il messaggio che emerge durante la presentazione della mostra di Van Dyck tenutasi a Palazzo Tursi, dalle parole del vicesindaco reggente Pietro Piciocchi, nonché candidato a sindaco di Genova che punta su una cultura diffusa, capace di valorizzare ogni quartiere. “Abbiamo un patrimonio straordinario: cultura significa mostre, beni storico-artistici, parchi, cimiteri monumentali, teatro, musei”, sottolinea.


Investimenti strategici – Il Comune sta portando avanti diversi progetti per rafforzare la rete culturale. Tra le operazioni in corso, il riacquisto di Palazzo Carpaneto a Sampierdarena, destinato a diventare un nuovo polo di riferimento. Ma gli interventi toccano anche altre aree, come i parchi storici e il Cimitero Monumentale di Staglieno, considerato un autentico museo a cielo aperto.  


Musei e teatro – Il sostegno alle istituzioni culturali è un altro tassello fondamentale. L’obiettivo è consolidare il sistema museale cittadino e garantire un’offerta culturale ampia e accessibile. L’idea è chiara: spostare il baricentro della cultura, non più legato solo al centro storico, ma diffuso in tutti i quartieri.  


Un nuovo approccio – “Dobbiamo superare il concetto di cultura solo in centro e passare a un modello di cultura al centro”, afferma Piciocchi. Un cambio di paradigma che mira a rendere Genova una città policentrica anche dal punto di vista culturale.

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