Genova: hacker scatenati, rubati i dati a 30mila genovesi
di Redazione
Il caso di una russa che clonava identità di vip per compiere raggiri in tutto il mondo
Sarebbero 30mila i genovesi "derubati" dei propri dati sensibili da una banda di hacker, che si introduce nei server di aziende, professionisti e privati cittadini, per carpire informazioni poi messe in vendita nel deep web.
La polizia postale di Genova è alle prese con un'opera di illegalità quotidiana e diffusa. Il mese scorso gli hacker russi "Black Basta" ha pubblicato nel deep web i dati trafugati alla divisione italiana di una società di analisi mediche durante l'attacco dello scorso 18 aprile. A livello nazionale è una mole enorme di nomi, indirizzi e informazioni di ogni tipo (anche sanitarie) relative a pazienti che almeno una volta avevano svolto accertamenti nei centri dell'azienda.
Proprio a Genova una hacker russa, Natalia Miniailova, ingegnere, 43 anni, è stata arrestata tre volte nel giro di due anni. Nel deep web si muoveva con abilità, al punto di clonare identità di vip come Nina Zilli e Roberto Bolle per compiere raggiri in tutto il mondo.
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