Sanremo, la 'guerra' del Festival: Comune prepara contromosse giudiziarie, Rai diffida amministrazione da usare marchio su altre tv
di Redazione
La giunta comunale decide di costituirsi in giudizio contro i ricorsi presentati da Rai e società Je srl sull'assegnazione della kermesse canora

La Rai ha ufficialmente diffidato il Comune di Sanremo dall’autorizzare l’utilizzo dei marchi legati al Festival della Canzone Italiana da parte di altre emittenti televisive. Secondo quanto si apprende, l’azienda radiotelevisiva ritiene che i marchi del Festival siano indissolubilmente legati al proprio format, che viene utilizzato da oltre trent’anni, e che pertanto il loro uso da parte di terzi configurerebbe una violazione dei diritti d'autore. La Rai sottolinea che, se un'emittente concorrente dovesse adottare un format troppo simile al proprio, ci sarebbe un’infrazione diretta dei suoi diritti. Al contrario, un uso di marchi legati a un format sostanzialmente diverso rischierebbe comunque di essere considerato ingannevole.
Costituzione in giudizio - Nel frattempo, la Giunta comunale di Sanremo ha deciso di costituirsi in giudizio contro i ricorsi presentati da Rai e dalla società Je srl, volti ad annullare la delibera di marzo con cui il Comune – in ottemperanza a una sentenza del TAR Liguria – ha stabilito i criteri per individuare un nuovo partner per l’organizzazione e la trasmissione del Festival nelle edizioni 2026, 2027 e 2028 (con eventuale proroga biennale). Per la prima volta nella storia, infatti, il Comune – titolare dei marchi "Festival di Sanremo" e "Festival della Canzone Italiana" – ha pubblicato una manifestazione di interesse pubblica, con scadenza fissata a 40 giorni dalla data di pubblicazione.
Discografia - Sul bando si è espresso anche Enzo Mazza, CEO della FIMI (Federazione dell'Industria Musicale Italiana), che ha criticato l’assenza di riferimenti al ruolo centrale della discografia. "Il Comune non considera assolutamente il contributo dell’industria musicale, che con i suoi investimenti rende possibile il successo del Festival", ha dichiarato Mazza, chiedendo che le prossime edizioni prevedano un adeguato rimborso economico per le imprese discografiche. "Senza la musica, il Festival sarebbe solo una scatola vuota", ha concluso. La vicenda si inserisce in un contesto di forti tensioni tra la Rai e l'amministrazione sanremese, che rischiano di modificare profondamente gli equilibri storici legati all’evento musicale più seguito del Paese.
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