Genova, il microscopio elettronico dell'Università scopre i danni ai polmoni del Covid
di Redazione
Pubblicata una ricerca coordinata dalla professoressa Cortese. "Lla risposta anomala del sistema immunitario scatena una serie di reazioni a catena e le conseguenze più gravi"
Danni sui polmoni dei pazienti Covid gravi fotografati in alta definizione e valutati grazie ad uno studio che ha utilizzato il nuovo microscopio elettronico a trasmissione (Tem), in dotazione all'Università di Genova.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Virchow Archiv. "La ricerca, condotta dal team del Laboratorio di Imaging e Microscopia elettronica cellulare dell'Università di Genova, coordinato dalla professoressa Katia Cortese, avvalora l'ipotesi che sia la risposta infiammatoria e immunitaria alterata dei pazienti contro il virus o sue parti a scatenare una reazione a catena che danneggia i polmoni e si riflette anche su altri organi - spiega l'ateneo genovese in una nota -. Il microscopio elettronico a trasmissione ha permesso di valutare i danni gravi provocati dal virus Sars-CoV-2 nei polmoni, con dettagli visibili solo con tale strumentazione. Il Tem è in grado di visualizzare la struttura fine all'interno delle singole cellule, chiamata ultrastruttura, e ha permesso di capire meglio le gravi complicanze dovute a Covid19".
L' analisi effettuata al microscopio elettronico ha permesso di cercare e fotografare sia il virus che le lesioni polmonari presenti nei pazienti più gravi. "Queste comprendono il danno alveolare diffuso, la proliferazione di un particolare tipo di cellula presente solo nell'alveolo polmonare chiamata pneumocito di tipo 2, la marcata presenza di fibrosi e di anomalie sub-cellulari, visibili soltanto con l'utilizzo del Tem, nelle cellule dei capillari sanguigni e degli pneumociti tipo 2" - sottolineano gli autori della ricerca -. In particolare, le cellule menzionate presentano marcata vacuolizzazione, mitocondri e reticolo endoplasmatico drammaticamente alterati. Infine è stata rilevata la presenza di infiltrazione di numerose cellule del sistema immunitario. Nonostante le indagini molecolari avessero rilevato un alto carico di RNA virale nei polmoni di questi pazienti, sorprendentemente la presenza del virus integro SARS-COV-2, visibile per le sue piccole dimensioni (circa 100 nm) con il microscopio elettronico, è stata identificata solo in pochissime cellule. Questo risultato avvalora l'ipotesi che la reazione sviluppata dei pazienti più gravi sia dovuta alla risposta immunitaria alterata del nostro organismo, con danni che si riverberano anche ad altri organi".
Lo studio si è svolto in collaborazione con il Laboratorio nazionale di Microscopia elettronica avanzata per lo studio dei patogeni infettivi dell'Istituto Robert Koch di Berlino diretto da Michael Laue, con il contributo delle equipe di Pneumologia Interventistica, Terapia Intensiva e Anatomia Patologica del Policlinico Universitario San Martino di Genova.
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