Genova, interrogato l'arciere killer: "Non sono razzista: mi hanno provocato, ho perso la testa"

di Edoardo Cozza

53 sec

Evaristo Scalco ha ucciso con una freccia Javier Romero Miranda dopo un alterco nel centro storico: "Quando mi sono reso conto ho provato a soccorrerlo, non volevo uccidere"

Genova, interrogato l'arciere killer: "Non sono razzista: mi hanno provocato, ho perso la testa"

"Li volevo solo intimidire, non volevo uccidere. Ho perso la testa, sono stato provocato". È quanto ha detto nel corso dell'interrogatorio davanti al gip Evaristo Scalco, l'artigiano e maestro d'ascia di 63 anni che la notte tra martedì e mercoledì ha ucciso con arco e freccia l'operaio Javier Miranda Romero di 41 anni nel centro storico di Genova. Il giudice Matteo Buffoni ha convalidato l'arresto e disposto la custodia in carcere.

Scalco, difeso dall'avvocato Fabio Fossati, ha parlato per un'ora e mezza rispondendo alle domande. "Non sono un razzista. Anzi a chi lo è spiego sempre che gli immigrati scappano dalle guerre e dalla miseria. Li ho visti urinare davanti al cancelleto e li ho rimproverati. È nata una discussione. Non mi ricordo di avere detto quella frase sugli immigrati". Scalco, secondo il suo legale, è una persona affranta, non abituato alla violenza. "Quando ho capito quanto successo sono sceso e ho provato a soccorrerlo. Sono tornato a casa per prendere degli asciugamani. Quella sera ero stanco, avevo la musica accesa ma non era alta visto l'ora".

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci anche su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.