Genova, l'acquisto del Palasport al Waterfront discusso in Consiglio Comunale. Il vicesindaco Piciocchi: "Funzione sociale al centro del progetto"
di Lorenzo Aluigi
Il Comune investirà 23 milioni per riacquistare l'immobile, a fine marzo l'area del Waterfront sarà accessibile per i cittadini
In Consiglio Comunale a Genova si è discussa la delibera relativa all'acquisto delle aree intorno al Palasport, oltre all'acquisto dello stesso per 23 milioni di euro.
L'opposizione ha presentato 6 ordini del giorno (tre del PD e 3 del Gruppo Misto), rigettati dalla Giunta ad eccezione del numero 3 presentato dai Dem (che propone un collegamento di trasporto pubblico, rapido e possibilmente sotterraneo, fra il Waterfront di Levante e via XX settembre).
Il vicesindaco e assessore al bilancio e ai lavori pubblici, Pietro Piciocchi, ha spiegato:
"La valutazione di 23 milioni arriva da una valutazione che è stata effettuata dall'agenzia del demanio e che tiene conto dei costi di costruzione del Palasport. È una cifra certificata da un'associazione dello stato. Faremo una variazione di bilancio per poter fruire di questi 23 milioni. La delibera discussa oggi in consiglio comunale è fortemente auspicata dal mondo sportivo genovese, il Coni si è espresso in termini inequivocabili e la delibera va nell'interesse pubblico. Vogliamo che la funzione sociale sia al centro di questo progetto. Prendiamo atto delle perplessità di Ascom, noi siamo convinti che il Palasport, che coinvolge un progetto più ampio che riguarda il Waterfront di Levante, sarà un polo fortemente attrattivo. La scommessa che noi facciamo col Palasport è quella di realizzare un quartiere che sia un esempio di rigenerazione urbana in Italia e all'estero in grado di richiamare una moltitudine di persone da fuori città. Io invito a un atteggiamento positivo di fiducia verso questo investimento che ci sta impegnando da 5 anni. È uno spettacolo vedere il cantiere che avanza e la firma di Renzo Piano contribuirà ad aumentare l'attrattività. Gli accordi attuali prevedono che la proprietà sia privata ma la responsabilità di gestione sia del pubblico. A questo punto, visto che abbiamo la responsabilità, ci vogliamo riprendere anche la proprietà dell'immobile, svincolandoci da una serie di condizionamenti che oggi delineano una gestione non sostenibile. Andiamo quindi anche a recuperare lo sfruttamento dei diritti di naming e di tutte le opportunità di sponsorizzazione. In termini di gestione ci sarà una ricaduta positiva".
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