Genova, l'infettivologo Matteo Bassetti, ex arbitro, commenta l'episodio di violenza a Recco: "Chi colpisce un arbitro odia lo sport"
di Lorenzo Aluigi
"Ci vuole un segnale importante anche da parte della giustizia sportiva che, non mi sembra, abbia compreso la gravità della situazione"
L'ennesimo episodio di violenza ai danni di un arbitro nel dilettantismo non è passato inosservato. L'infettivologo Matteo bassetti, ex arbitro, ha condiviso un messaggio che, oltre a condannare il gesto, chiede pene più severe per episodi simili.
"Un altro episodio di violenza in regione Liguria. Il 25 febbraio il Presidente del Recco, squadra di seconda categoria, è entrato in campo durante lo svolgimento della partita di calcio e ha colpito l’arbitro con un pugno. È stato squalificato per 3 anni. Ma vi rendete conto? Tra 3 anni potrà tornare a dare pugni e colpire altri arbitri. Chi colpisce un arbitro con un pugno deve essere squalificato a vita ed avere un daspo eterno da tutti i campi di calcio italiani, anche come spettatore. La squadra andrebbe penalizzata di almeno 10 punti e, se recidiva, radiata da tutte le competizioni sportive. Chi colpisce un arbitro è una persona che odia lo sport e le sue regole e quindi non ne deve più far parte. Solo con pene certe e durissime si puo’ arginare questa deriva di violenza. Ci vuole un segnale importante anche da parte della giustizia sportiva che, non mi sembra, abbia compreso la gravità della situazione. Ma in che paese viviamo? Siamo alla frutta!!!".
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