Genova, Mancini ricorda Vialli durante lo spettacolo "My name is Luca": "Persone come lui non lasciano eredità perché non se ne vanno mai"
di Lorenzo Aluigi
Il CT dell'Arabia Saudita è intervenuto in videocollegamento durante la serata al Carlo Felice
Roberto Mancini è intervenuto in videomessaggio durante lo spettacolo "My name is Luca. Ballata per Vialli". I due, chiamati i "gemelli del gol" durante gli anni alla Sampdoria, hanno condiviso anni indelebili, prima sul campo e poi in Nazionale.
"La prima volta che ci siamo visti mi parlava benissimo della Sampdoria. Prima ci conoscevamo solo di vista. Dopo la vita da calciatori, il lavoro ci ha portato a prendere strade diverse. Per un po non ci siamo visti, ma quanti sai di poter contare su un fratello basta poco per ritrovarsi. Luca era un ragazzo troppo intelligente, lui sapeva benissimo quello che poteva fare in Nazionale: è stato fondamentale in quel ruolo. Luca non lascia nessuna eredità, perché persone come lui non se ne vanno mai. È qui con noi e non se ne andrà mai".
Sugli anni blucerchiati: "Andavamo d'accordo su tutto, forse solo una volta abbiamo discusso per una sciocchezza, ma abbiamo fatto subito pace al raduno della Nazionale. Io avevo sempre lo stipendio un po' più alto del suo (ride, ndr). L'unica cosa di cui mi dispiace è che non gli sia stato permesso di realizzare il suo sogno, che era quello di diventare presidente della Sampdoria. Coronare questo sarebbe stato il massimo per lui".
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