Genova, polemica restauro Staglieno, associazione familiari caduti RSI: "Sinistra nostalgica della guerra civile"
di Redazione
"Il Sacrario RSI , coinvolto solo marginalmente nei lavori, è di proprietà del ministero della Difesa"
Sollevato dal capogruppo PD a Tursi Simone D'Angelo, il caso dello stanziamento di 1 milione e 750mila euro, messo nero su bianco sul Bilancio di Previsione 204/2026 alla voce “ristrutturazione del Sacrario Caduti RSI” aveva provocato una giornata di roventi polemiche. Lo stesso D'Angelo notava "Una città dove i cimiteri cadono a pezzi ma si pensa alla memoria di rastrellatori di ebrei e fucilatori". L’Anpi: "Un insulto alla città". La Cgil: "Ritirare immediatamente il provvedimento".
Primo a replicare il vicesindaco Pietro Piciocchi: "C’è stato un misunderstanding, Si tratta di un grande fraintendimento creato dal fatto che nel documento di bilancio l'intervento è stato denominato in maniera errata. Quelle risorse servono per mettere in sicurezza l'intera area che, peraltro, include anche il muro di contenimento che sorregge il campo israelitico". Quindi, un comunicato della giunta ("L'opera in oggetto consiste nel consolidamento dell'imponente muro di sostegno del reparto israelitico del cimitero che presenta un preoccupante stato di inclinazione e fessurazione in molteplici punti. A valle del muro in oggetto, inoltre, è posta una importante viabilità di raccordo interna al cimitero che deve essere ripristinata - prosegue - Nessun ripristino, pertanto, sarà effettuato del sacrario della Rsi che occupa occasionalmente una assai limitata porzione del sottostante del muro oggetto di consolidamento. Ci scusiamo per l'equivoco che si è generato e precisiamo che non accettiamo lezioni di antifascismo da chicchessia").
A Tursi la questione passava agli archivi con la votazione all'unanimità, a partire dallo stesso sindaco Marco Bucci, di un ordine del giorno (presentato da Fabio Ceraudo, M5S) che impegnava la giunta a eliminare dal documento di bilancio il riferimento al cosiddetto "sacrario dei caduti dell'Rsi".
A caso chiuso, interviene adesso l'"Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi Repubblica Sociale Italiana": "Siamo rimasti disgustati - scrive una nota - dalle polemiche e dalle speculazioni impregnate di odio ed ignoranza di questi ultimi giorni sul merito del piano triennale dei lavori pubblici che prevede lo stanziamento a bilancio di Euro 1.750.000,00 per la nota denominata “ristrutturazione del Sacrario Caduti RSI”.
1) La dicitura è un errore clamoroso perché lo stanziamento riguarda esclusivamente la ristrutturazione del muraglione che sta per ribaltare decine di tombe di decine di cittadini genovesi. Il Sacrario RSI viene coinvolto marginalmente da questo smottamento sulla lapide posta sul suddetto muraglione;
2) Il Sacrario dei Caduti della RSI non è di proprietà di privati, come erroneamente ha dichiarato qualche politicante locale bensì del Commissariato generale per le onoranze ai caduti (conosciuto anche come ONORCADUTI) che è la struttura del Ministero della difesa del Governo italiano che ha il compito di gestire, manutenere, custodire i sepolcri e le zone monumentali, in Italia ed all'estero;
Analizzando le tristi speculazioni polemiche di questi ultimi giorni ci preme ricordare che la nostra nazione ha vissuto un percorso negli ultimi 80 anni che ha portato a nuovi e più maturi punti di vista sulla tragedia della guerra civile 1943-45".
Quindi si citano l'opera storiografica del giornalista Giampaolo Pansa, il discorso tenuto il 10 maggio 1996 da Luciano Violante, ex PCI, all'insediamento da presidente della Camera, il ripristino - deciso dall'allora presidente della Provincia di Genova Marta Vincenzi - della targa commemorativa presso la Colonia di Rovegno, per concludere: "Rileggere nel 2023 dichiarazioni che ricalcano lo spirito inquinato da odio e rancore del tutto identici a quello che portò alla guerra civile e all’odio tra italiani ci risulta incomprensibile ed assurdo".
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