Genova, sacerdoti e suore da tutto il mondo per i funerali di Carlos Buela, il prete "condannato" dal Vaticano
di Anna Li Vigni
Fondatore della Congregazione del Verbo Incarnato e fino a pochi anni fa uno dei padri più importanti dell’America Latina. Viveva in esilio in un appartamento nel complesso della chiesa di San Teodoro a Di Negro
Chissà in quanti in queste giornate di fine aprile avranno notato il pellegrinare di suore e sacerdoti nella zona di Di Negro. E tutti a chiedersi il motivo per cui tanti giovani, uomini e donne, erano intenti a entrare e uscire dalla chiesa di San Teodoro.
Molti di loro hanno dormito e mangiato nella palestra adiacente la chiesa oppure hanno pernottato in pensioni e alberghi nei dintorni. Sono arrivati dalla Spagna, dalla Grecia, dall'Argentina e da tutti quei 26 paesi dei cinque continenti in cui la congregazione religiosa è presente.
Verbo Incarnato è un istituto religioso cattolico, fondato in Argentina, nel 1984, dal sacerdote Carlos Miguel Buela.
Nel 2010 il padre era stato accusato di comportamenti moralmente non appropriati nei confronti di giovani seminaristi. Da qui la condanna da parte del Vaticano che lo aveva sollevato da ogni incarico imponendo anche il silenzio stampa.
Infine il padre si era "rifugiato" a Genova dove viveva in una casa in via Venezia.
Don Carlos Buela teneva i suoi rapporti con il mondo attraverso una pagina personale su Facebook dove pubblicava sermoni religiosi e trattatava temi sociali.
La sua morte, avvenuta il 23 aprile scorso, ha richiamato a Genova centinaia di seguaci che hanno atteso il rito funebre che si è svolto questa mattina alle 11.00 nella chiesa di San Teodoro a Di Negro.
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