Genova, senza lavoro e senza futuro: la protesta dei lavoratori Qui! Group
di Redazione
2 min, 33 sec
La manifestazione sotto la sede del Moody dopo la chiusura
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"Dopo il fallimento di Qui Group!, Rinascente che ha lasciato Genova, la chiusura di Cappuccino, la città dovrà fare a meno anche di Moody e Pasticceria Svizzera. Se nessuno rileverà queste attività, la città verrà ulteriormente desertificata e il disagio sociale delle lavoratrici e dei lavoratori aumenterà anche in questa zona". Lo ha dichiarato Cristina D'Ambrosio, segretaria regionale Uiltucs dopo la manifestazioine die lavoratori davanti a Moody. "Per questi motivi facciamo appello alle istituzioni, perché ci convochino per trovare insieme una soluzione al decadimento del commercio e alla continua perdita dei posti di lavoro" ha aggiunto D'Ambrosio.
"Una manifestazione importante oggi a Piccapietra davanti al Moody che rappresenta solo l'ultima delle chiusure avvenute nell'ultimo anno e mezzo a Genova. Solo a pochi passi La Rinascente, la cui chiusura compreso l'indotto ha già prodotto la perdita di un centinaio di posti di lavoro. Con l'ormai noto crack Fogliani l'effetto domino che avevamo preannunciato si sta drammaticamente verificando con oltre 400 lavoratori genovesi senza lavoro. Denunciamo l'assenza delle istituzioni che fanno orecchie da mercante, mentre da tempo chiediamo un tavolo di crisi sul commercio per dare una risposta al settore e a chi ha perso il posto di lavoro". Lo afferma in una nota Marco Carmassi, segretario generale Filcams Cgil Genova, commentando la manifestazione dei lavoratori.
"Basta chiudere gli occhi di fronte a quello che sta accadendo, chiediamo ufficialmente che il Comune di Genova passi dalla teoria alla pratica e metta in campo quegli strumenti necessari per fronteggiare un'emorragia occupazionale nel settore del commercio che forse non ha precedenti nella nostra città". Lo afferma Silvia Avanzino, segretario generale della Fisascat Cisl Genova e Liguria, durante il presidio dei lavoratori di Qui Group e Moody in Largo XII Ottobre. "L'assessore Vinacci convochi immediatamente un tavolo permanente con tutte le parti sociali, è finito il tempo del libro dei sogni quando qualcuno evocava Harrods in quel palazzo lasciato desolatamente vuoto dall'addio della Rinascente. Sono passati diversi mesi e all'orizzonte non c'è traccia nemmeno di un'ipotesi - dice il sindacato -. Servono fatti, le parole hanno stancato centinaia di lavoratori che sono senza posto di lavoro e un futuro drammatico davanti a loro. Si apra un tavolo permanente, si studino incentivi per portare nuove aziende nel cuore di Genova e si mettano nero su bianco clausole sociali per garantire una ricollocazione ai lavoratori che hanno pagato questa crisi del commercio. Si faccia finalmente oggi quello che doveva essere fatto mesi fa".
"Dopo il fallimento di Qui Group!, Rinascente che ha lasciato Genova, la chiusura di Cappuccino, la città dovrà fare a meno anche di Moody e Pasticceria Svizzera. Se nessuno rileverà queste attività, la città verrà ulteriormente desertificata e il disagio sociale delle lavoratrici e dei lavoratori aumenterà anche in questa zona". Lo ha dichiarato Cristina D'Ambrosio, segretaria regionale Uiltucs dopo la manifestazioine die lavoratori davanti a Moody. "Per questi motivi facciamo appello alle istituzioni, perché ci convochino per trovare insieme una soluzione al decadimento del commercio e alla continua perdita dei posti di lavoro" ha aggiunto D'Ambrosio.
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