Genova, stella Michelin al San Giorgio: lo chef Caccioppoli a Telenord: "Un sogno che s'avvera, ma ci speravo"
di Edoardo Cozza
Due le new entry: oltre al locale genovese c'è anche 'Orto' di Jong Giubbani a Moneglia. Sono 9 i ristoranti liguri che possono fregiarsi del riconoscimento
Due nuove stelle nel 'firmamento culinario' della Liguria: con le ultime new entry, diventano 9 i ristoranti liguri che possono fregiarsi del prestigioso riconoscimento della ambita stella Michelin. Gli ultimi due a prenderla sono il ristorante San Giorgio di Genova con lo chef Graziano Caccioppoli e L'Orto di Jong Giubbani, che si trova all'Hotel Villa Edera di Moneglia. Sono 7 le riconferme: Impronta d'Acqua di Ivan Maniago a Cavi di Lavagna, The Cook di Ivano Ricchebono a Genova, a Bergeggi festeggia Claudio Pasquerelli, a Noli Giuseppe Ricchebuono conserva la stella con Il Vescovado, e ancora Giorgio Servetto ad Alassio con Nove-La Pergola, Andrea Sarri a Imperia e Paolo e Barbara con l'omonimo locale di Sanremo.
A Genova, dunque, grande festa il 'Ristorante San Giorgio', con il giovane chef Caccioppoli che afferma orgoglioso: "È sempre un sogno, uno ci spera sempre: la stella è frutto del duro lavoro, della costanza. Siamo soddisfatti".
Perché, secondo lo chef, i critici della Michelin hanno premiato il suo ristorante? "Non credo abbiano premiato un piatto in particolare, ma l'impronta, il pensiero, il modo di vedere la cucina: ho girato tutto il mondo e ho portato le mie esperienze nella cucina ligure. Io sono campano, però conosco bene la regione, ormai questi piatti sono miei e sono stati rivisitati in chiave moderna, ma poi all'assaggio deve tornare il 'ricordo della nonna': tradizione e modernità, insomma". E c'è anche del suo: "Ho portato freschezza, tecniche nuove, per alleggerire la 'sostanziosa' e saporita tradizione ligure, ma qui ci sono prodotti meravigliosi: basta metterli nel piatto e ti danno tutto".
Caccioppoli ha avuto guide importanti nel corso della sua vita: "Ieri ho festeggiato con i Cerea, sono stati miei maestri, ma anche tanti altri hanno impostato il mio modo di vedere la ristorazione: tutto ciò è stato determinante per arrivare a questo risultato". Magari anche lui diventerà un esempio per gli aspiranti chef e allora ecco i primi consigli: "La cosa più importante per fare questo mestiere è la costanza: non basta fare un piatto eccellente una volta, serve raggiungere questi standard a lungo termine: la costanza è il segreto".
Danilo Scala, patron del ristorante, è raggiante ed esulta con lo staff: "Questo risultato lo abbiamo cercato, voluto, abbiamo fatto tanti sacrifici, ma ci siamo arrivati. Ero certo che con lo chef Caccioppoli saremmo arrivati a questo traguardo. Ora non ci fermiamo: le stelle sono tre, perché smettere qui?".
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