Genova, svelato il presepe di Palazzo Rosso: sarà visibile fino al 5 febbraio
di Redazione
Una natività ambientata nella nostra città e un originale scenario idealmente collocato nel porto
Una natività ambientata in città e un originale scenario idealmente collocato nel porto di Genova con figure orientali che testimoniano l’apertura della città sul mondo. È stato allestito a Palazzo Rosso il tradizionale presepe artistico dei Musei di Strada Nuova, direttamente visibile da via Garibaldi. Un “presepe in vetrina”, come è stato definito dai curatori Giulio Sommariva e Simonetta Maione.
Le figure che animano le scene con la Sacra Famiglia, i pastori e i nobili sono in gran parte dovute all’opera di Pasquale Navone, uno dei maggiori artefici di questa produzione che, pur nato dopo la morte del Maestro, si formò alla bottega del Maragliano.
In tutto circa 30 statuine – alcune delle quali provenienti dalle collezioni civiche, in particolare dal Museo Giannettino Luxoro di Nervi – ispirate dalle stampe seicentesche e settecentesche dell’incisore Antonio Giolfi e del pittore fiammingo Cornelis de Wael.
Si tratta di figure a manichino in legno con parti visibili scolpite e policromate e rivestite con tessuti pregiati, tra i quali sete finemente ricamate e tele jeans del 700.
Il presepe è illuminato e visibile anche la sera per tutti coloro che si troveranno a transitare in via Garibaldi e resterà aperto fino al 5 febbraio.
Dalla Chiese ai Conventi e agli Oratori, ma anche nei Musei: sono moltissimi gli allestimenti di interesse storico-artistico che rinnovano una tradizione secolare e popolare molto sentita a Genova. La tradizione presepiale infatti risale agli inizi del XVII secolo e Genova si afferma, accanto a Napoli, come uno dei centri più attivi nella produzione di figure da presepe. Il documento più antico che attesta l'esistenza di un presepe in città è costituito dalla cronaca manoscritta del Convento carmelitano di Monte Oliveto, presso il sobborgo costiero di Multedo, datata 1610: viene documentato l'uso di manichini articolati e vestiti per un presepe, scandito nelle scene dell’Adorazione dei pastori, dell’Adorazione dei Magi e della Presentazione al Tempio. Quest'ultima veniva allestita attorno al 2 febbraio, quando la Candelora (l'usanza di benedire le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”) chiude il ciclo natalizio.
Tutti i presepi a Genova, nella provincia e nel Genovesato – dai tradizionali a quelli meccanici, dagli antichi ai contemporanei – sono consultabili dal giorno 8 dicembre sul sito https://smart.comune.genova.it/notizie/i-presepi-di-genova-natale-2022
"Come diceva Henry Aubert nel 1923 'i presepi genovesi sono la gioia del Natale… Il Presepio è il trionfo dei genovesi'. E proprio su questo senso di identità culturale e storica cittadina – commenta l’assessore alla valorizzazione delle tradizioni cittadine, Paola Bordilli – abbiamo voluto improntare un lavoro di valorizzazione dei presepi da qui ai prossimi cinque anni. I presepi rappresentano nella nostra città una delle principali e secolari tradizioni e, al contempo, una delle nostre eccellenze storico-artistiche. Vista la ampia diffusione presepiale sul territorio abbiamo quest’anno lavorato di concerto con i nove Municipi e con la Curia, che ringrazio della collaborazione e dell’aiuto, per andare a rendere ancora più fruibile e diffuso l’immenso patrimonio di presepi presenti nella nostra città: abbiamo così geolocalizzato tutti gli allestimenti presepiali e li abbiamo inseriti in un portale ad hoc con descrizioni, orari di apertura, riferimenti e storia. Una vera e propria mappa a disposizione di tutti i genovesi – e non solo – per costruire un personale itinerario di visita e vivere in maniera immersiva la magia di questo periodo. In questo mandato amministrativo vogliamo fortemente puntare sul legame di Genova con le tradizioni e in particolare quella presepiale».
Tra i presepi più suggestivi c’è quello del Santuario di Nostra Signora Assunta di Carbonara, detto “La Madonnetta” che presenta un centinaio di sculture lignee o in costume d’epoca (databili dal XVII al XVIII secolo) in un’ambientazione assai scenografica della Genova antica, dove si riconoscono chiaramente molti luoghi cittadini. Si può inoltre ammirare la ricostruzione di una tipica fattoria genovese nel paesaggio della Val Bisagno.
E poi il presepe biblico animato di Franco Curti presso l’Auditorium del Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova, un presepe che è stato esposto nelle principali città del nord-Italia. Realizzato negli anni Trenta del ‘900 ha una superfice di 40 metri quadrati e si conserva ancora con tutti i suoi meccanismi originali.
C’è inoltre una curiosità: uno dei presepi più piccoli del mondo è proprio a Genova. Si tratta del Presepe del Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti. Una preziosa cornice in ebano e filigrana d'argento racchiude un rilievo di minuscole dimensioni (mm 84 x 62 x 16): raffinatissime figurine, modellate in cera bianca con una tecnica prodigiosa dal bavarese Johann Baptist Cetto, popolano i ruderi di un tempio che accoglie la Natività.
"Promuovere un luogo attraverso il fascino della storia e delle tradizioni è uno dei punti di forza di ogni azione di marketing territoriale che miri a rendere affascinante e attrattiva la città – sottolinea l’assessore Francesca Corso, che ha proprio la delega al marketing territoriale –. L’idea dell’amministrazione comunale è quella di far giocare alle tradizioni non soltanto un ruolo per lo sviluppo della città, ma anche di favorire il coinvolgimento dei cittadini intorno a temi che possano concorrere a promuovere coesione e solidarietà".
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