Giornata mondiale consapevolezza sull'autismo, Giampedrone: "Progetti per oltre 2 milioni e mezzo". Rossetti (Az): "Parlarne non è sufficiente"
di Carlotta Nicoletti
Questa sera la fontana di piazza De Ferrari si tingerà di blu
"L'iniziativa principale è rendere tutti più consapevoli sul tema dell'autismo: nella nostra regione sono 2mila le persone a cui è stato diagnosticato questo disturbo. Quest'anno come Regione Liguria c'è una novità: abbiamo la prima linea di progettazione con oltre 2milioni e mezzo per due progetti distinti, uno dedicato ai ragazzi under 21 e uno per quelli over 21. Un supporto alla famiglie anche nell'inserimento lavorativo di queste persone: ad esempio nello spezzino voglio ricordare il progetto della fondazione Carispezia con l'associazione Aut Aut in cui i ragazzi gestiscono ristoranti, bar e producono pasta fresca" - così l'assessore alle politiche sociali di Regione Liguria Giacomo Giampedrone, che ricorda l'impegno istituzionale per il sostegno alle persone affette da autismo, in occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza sull'autismo.
“Oggi è la giornata dedicata alla consapevolezza dell'autismo e ci sono molte manifestazioni, in tutta la Liguria. Per evitare che prevalga lo spirito celebrativo, che si sprechino le parole e tutto rimanga come prima, ricordo che essere vicini alle bimbe e ai bimbi e ai loro genitori è un obbligo morale ma è una premessa, non è sufficiente”. È questo il monito lanciato dal consigliere regionale di Azione Pippo Rossetti, che avanza tre proposte: “Innanzitutto serve una ripresa immediata del confronto tra Alisa, il Coordinamento enti gestori (Corerh) e i responsabili Asl per concordare le migliori azioni per ridurre le liste di attesa nelle attività di riabilitazione - spiega -. Poi bisogna accelerare i tempi della prima visita della neuropsichiatria infantile: ieri abbiamo avuto notizia che alcune famiglie, non avendo la diagnosi neuropsichiatrica, rischiano di non ottenere il riconoscimento della 104, quindi non potranno fare richiesta per l’insegnante di sostegno, l’assegno dell'Inps, il parcheggio e la riabilitazione, che va fatta subito e deve essere completa. Vorremmo infine che la Regione presentasse un piano per il ‘durante e dopo di noi’. Bisogna capire da qui a dieci anni quanti ragazzi rimarranno soli, come estendere e per quali numeri la fase di autonomia parziale nell'andare a vivere senza i genitori, quante strutture non sanitarie e non istituzionalizzanti dovrebbe aprire entro il prossimo anno il Sistema Socio Sanitario, con quali e quanti soldi pubblici o compartecipati, quando si può, dalle famiglie e dalle associazioni”.
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