Giovannini alla Camera: "48 miliardi per semplificazione e digitalizzazione"
di Marco Innocenti
Così il ministro nel suo intervento davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti
“L’emergenza sta incidendo su nostro modo di vivere: la crisi ha inciso sui flussi ma anche sugli stock di capitale e per questo la crisi è una crisi del nostro modello di sviluppo. A noi spetta prender scelte e cogliere l’occasione per adottare una visione innovativa di sviluppo, per una trasformazione radicale del modello economico e sociale”. Ha iniziato così il ministro Enrico Giovannini il suo intervento presso le Commissioni Riunite Ambiente e Trasporti.
“Il primo impegno è sulla semplificazione dei processi amministrativi attraverso la digitalizzazione”, ha detto poi Giovannini annunciando per raggiungere l’obiettivo “l’avvio, qualche ora fa, di una commissione con Consiglio di Stato, Corte dei Conti, Anac e Ministero della PA nella quale affronteremo queste tematiche per arrivare in tempi molto rapidi ad una serie di proposte, che verranno discusse con Regioni, Province, Comuni, forze politiche e stakeholder, per capire come eventualmente introdurre nuove norme o migliorare le norme attuali ai fini della realizzazione del Pnrr”.
Giovannini ha sottolineato l’importanza di snellire la burocrazia grazie al digitale e alla costruzione di un sistema informativo per garantire trasparenza, efficienza e controllo dell’opinione pubblica ed intervenire sulle situazioni di stallo: “Uno studio di Bankitalia ha evidenziato che la durata mediana della realizzazione di un’opera è di 4 anni e 10 mesi con un importo mediano di 300.000 euro, la durata sale a 11 anni per le opere sopra i 5 milioni. È evidente che si tratta di tempi incompatibili con le esigenze di uno Stato moderno e con la tempistica prevista per l’utilizzo delle risorse nazionali ed europee”, ha osservato il ministro.
Venendo alle risorse assegnate al Mims nella bozza di Pnrr in fase di revisione, Giovannini fa sapere che “ammontano a circa 48 miliardi di euro di cui 32 miliardi aggiuntive e sono ben 40 i progetti in capo al ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili sui 169 target dell’agenda 2030. Per la rivoluzione verde e la transizione ecologica ci sono 13,2 miliardi. Rientrano in questa missione i progetti per la filiera dell’idrogeno, il trasporto pubblico locale, l’efficientamento degli edifici pubblici, le risorse idriche. Per le infrastrutture della mobilità sostenibile i fondi ammontano 32 miliardi e riguardano le opere ferroviarie, la messa in sicurezza di ponti, viadotti e strade, i porti e la digitalizzazione degli aeroporti.
"Nel Pnrr – ha aggiunto il ministro – il 47% dei fondi prevede progetti per il mezzogiorno. Se si considerano solo le risorse aggiuntive al netto di quelle già finanziate la percentuale per il sud sale al 58%. E’ previsto il completamento dell’Av Napoli-Bari, il primo lotto Av della Salerno-Reggio Calabria, alcuni lotti per la Catania-Messina-Palermo, la Roma-Pescara, e la Taranto-Battipaglia. Il Parlamento ha ricevuto la bozza del Pnrr preparato dal precedente governo e il ministro dell’Economia Daniele franco ha fatto pervenire al parlamento le schede tecniche. Quelle schede tecniche erano anche antecedenti alla selezione che il precedente governo ha fatto in sede di bozza Pnrr e trasmessa al parlamento un paio di mese fa. In quella lista c’erano alcune opere che il precedente governo aveva già escluso”, aggiunge il ministro.
Sul nuovo nome del ministero che sovrintende, Giovannini spiega “Il cambio del nome del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti in ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili corrisponde a una visione di sviluppo orientato verso tutte le dimensioni della sostenibilità: economica, sociale e ambientale”.
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