Governo, Mario Draghi accetta l'incarico con riserva: "È un momento difficile"
di Alessandro Bacci
"Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani dei cittadini, rilanciare il Paese"
Mario Draghi ha ricevuto l'incarico dal capo dello Stato. "Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto questa mattina al Quirinale il professor Mario Draghi al quale ha conferito l'incarico. Il prof Draghi si è riservato di accettare", è la dichiarazione del Quirinale letta dal segretario generale Ugo Zampetti rilasciata dopo un'ora e dieci di colloquio tra Mattarella e Draghi.
"Con grande rispetto mi rivolgerò innanzi tutto al Parlamento, espressione della volontà popolare. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i Gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e co essa la capacità di dare una risposta responsabile e positiva all'appello del Presidente della Repubblica. Scioglierò la riserva al termine delle consultazioni". Queste le parole del il presidente del Consiglio incaricato Draghi, al termine del colloquio con il Presidente della Repubblica.
"Ringrazio il Presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare - ha aggiunto Draghi - conferendomi l'incarico per la formazione del nuovo governo. E' un momento difficile, il Presidente ha ricordato la drammatica crisi sanitaria, con i suoi gravi effetti sulla vita delle persone, sull'economia, sulla società. La consapevolezza richiede risposte all'altezza della situazione. Ed è con questa speranza e con questo impegno che rispondo positivamente all'appello del Presidente della Repubblica".
"Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani dei cittadini, rilanciare il Paese sono le sfide che ci confrontano. Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell'Unione europea, abbiamo l'opportunità di fare molto per il nostro Paese, con uno sguardo attento alle giovani generazioni e al rafforzamento della coesione sociale", ha spiegato ancora.
Iv festeggia alla svolta e Renzi sostiene che "ora è il momento dei costruttori". Il Pd apre al confronto, ma Orlando avverte: "Non basta dire 'Viva Draghi', bisogna dargli una mano". Fratoianni (LeU) ammette: "E' difficile sostenerlo". Il M5s ufficializza il no, ma rischia la spaccatura. Oggi vertice del centrodestra: FI ricorda "l'antica stima" fra Berlusconi e l'ex n.1 della Bce, Salvini sottolinea che "il problema non è il nome, ma che cosa vuole fare e con chi", ma la prospettiva resta il voto a giugno. FdI resta ferma sul ritorno alle urne. Toti prospetta un esecutivo in cui siano coinvolti i leader politici.
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