Grendi lancia linea per Nordafrica e torna nel ruolo di armatore diretto
di Redazione
Chiuso il 2023 con un fatturato in crescita
Grendi diversifica le attività, lancia la linea internazionale verso il Nord Africa e ritorna armatore diretto chiudendo il 2023 con un fatturato in crescita.
Il Gruppo di logistica integrata Grendi, nell’esercizio appena concluso con 98 mln di fatturato (+10%), ha potenziato le componenti della propria offerta al mercato raddoppiando la capacità di stoccaggio con il secondo magazzino al porto di Cagliari, lanciando un nuovo servizio marittimo innovativo dal terminal MITO di Cagliari verso il Nord Africa e puntando sull’intermodalità ferroviaria con occhi sempre attenti al proprio impatto su ambiente e alla società.
Diversificazione delle attività sia per affrontare le complessità dello scenario economico di riferimento che per cogliere le nuove opportunità che si presentano. Il 2023 per il Gruppo di logistica integrata, guidato dagli amministratori delegati Antonio e Costanza Musso, è stato un anno di investimenti importanti che hanno visto, tra l’altro, il raddoppio della capacità di stoccaggio nel porto di Cagliari (con la realizzazione di un secondo magazzino di 10.000 m2 con 14mila posti pallet, a 10 anni di distanza dal primo e con un investimento pari a 10 milioni di euro) e l’ingresso di una terza nave nella flotta del gruppo. Il gruppo Grendi ritorna così armatore diretto, siglando alla fine dello scorso anno un preliminare di acquisto della nave Wedellsborg da finalizzare nel corso del 2024.
In termini numerici le prime evidenze dell’esercizio appena trascorso mostrano un fatturato consolidato prossimo al traguardo dei 100 milioni, più esattamente pari a 98 milioni di euro, in aumento dell’10% sul dato dell’anno precedente.
Per quanto riguarda volumi, depositi e distribuzione MA Grendi ha registrato un calo dei volumi trasportati e distribuiti nell’ordine rispettivamente del 3,5% e dello 0,4%.
Sempre nel 2023 è stato avviato il servizio LORO² del Gruppo Grendi con una nave Maersk con carico diretto in Tunisia. MITO (Mediterranean Intermodal Terminal Operator) diventa una banchina mobile della destinazione finale, hub della linea di collegamenti internazionali da Cagliari verso Tunisia, Malta e Algeria, aree destinate a un crescente traffico anche a seguito delle ultime vicende geopolitiche come le difficoltà di attraversamento del canale di Suez.
Lo scalo MITO dispone di una capacità di stoccaggio delle merci con 140mila m2 di piazzale a servizio dei grandi vettori oltre ai 620 m di banchina lineare e ai 300m di ampiezza del canale che consentono di lavorare anche due navi di grandi dimensioni in contemporanea.
Lo spostamento dei trasporti dalla gomma dei camion su strada ai binari del treno si è concretizzato con oltre 5000 camion in partenza e arrivo a Marina di Carrara, rimossi dalle strade nel 2023 ovvero 14 al giorno. Marina di Carrara, che conferma il ruolo di homeport del Gruppo per la linea marittima con la Sardegna, dove sono stati movimentati 3,1 milioni di tonnellate di merci, cioè il 63% del totale del porto e vi sono 36 dipendenti diretti, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente.
I principali numeri di questa strategia di sviluppo nel 2023 a confronto con il 2022 sono i seguenti: 160 circolazioni/treni blocco (+344%); 4.069 carri (+289%); 9.577 TEUS (+326%); 167.532 tonnellate (+380%). Inoltre il Gruppo ha assunto un impegno triennale per rimuovere dai mari 1500 kg di rifiuti, sostenendo le comunità di pescatori qualificate attraverso il progetto della start up Ogyre.
Il Gruppo è consapevole della sempre crescente necessità di disporre a tutti i livelli di competenze trasversali. “Ed è per questo che puntiamo a costruire un gruppo forte, coeso fatto di persone motivate attraverso la condivisione di valori con una guida costante nel tempo e che si traduce in relazioni di lungo termine sia con clienti che fornitori. Perché l’affidabilità si dimostra giorno per giorno ed è fondamentale per rispondere alle esigenze del mercato”, commenta Costanza Musso, amministratrice di MA Grendi. In quest’ottica rientrano la costante attenzione alla formazione del personale così come le indagini sul clima aziendale, quelle sulla qualità dei fornitori e il prossimo progetto di insourcing personale di cooperativa. Inoltre, tra gli ambiti di potenziamento, sicuramente fanno parte dei prossimi piani anche le azioni che riguardano la transizione energetica, con lo sviluppo di strumenti per l’inventario di emissione CO2 indirette (scope3), così come il digitale, attraverso l’implementazione di un nuovo sistema gestionale. “Dobbiamo sapere intercettare i cambiamenti, sempre più veloci e frequenti, per tradurli in piani e budget. In questo ambito, è previsto un aumento degli investimenti nel triennio 2024-2026 del 23,6% rispetto al triennio precedente arrivando a contare 23,5 milioni di euro”, conclude Antonio Musso.
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