I cento giorni per il salvataggio della Sampdoria: gli scenari possibili
di Maurizio Michieli
Società tra prestito convertibile, creditori, inchieste e lotta per non retrocedere: ma esistono vie di uscita
Con la modifica dello statuto societario approvata dall'assemblea straordinaria degli azionisti che consente al Cda di rimanere in carica anche in caso di eventuali dimissioni di uno dei suoi membri è stato aggiunto un piccolo ma significativo tassello nella direzione di un possibile cambio di proprietà della Sampdoria. Rispetto ai mesi scorsi, infatti, lo scenario sta lentamente mutando. Questo non significa che la strada sia in discesa, tutt'altro, restano problematiche e nodi da sciogliere, ma esistono anche vie di uscita alla crisi.
Anzitutto, con l'apertura al prestito obbligazionario convertibile a 18/24 mesi per la prima volta la famiglia Ferrero ha dimostrato tangibilmente una propensione a vendere il club che non era nei fatti mai emersa con il cosiddetto gruppo Vialli e poi successivamente anche con Redstone-Cerberus e Merlyn Partners di Alessandro Barnaba (i tre soggetti che maggiormente, in tempi differenti, si sono avvicinati alla Samp attraverso una seria due diligence e concrete iniziative di investimento).
In questo momento chi fosse disponibile a sottoscrivere un aumento di capitale riceverebbe in pegno le azioni della società blucerchiata, avendo poi l'opportunità di diventarne legittimo proprietario alla scadenza. Difficilmente, infatti, Ferrero potrà reperire le risorse necessarie per rimborsare il prestito, che avrebbe però l'immediato e benefico effetto di iniettare liquidità nella Sampdoria garantendone la continuità aziendale, a prescindere dalla categoria di appartenenza della squadra.
Non solo. Con la modifica dello statuto appena effettuata, il sottoscrittore dell'aumento di capitale (tramite il prestito) potrebbe anche "pretendere" di inserire all'interno del Cda, in maniera non traumatica, un proprio rappresentante con compiti di vigilanza attiva.
L'operazione, tra l'altro, potrebbe essere realizzata nel periodo in cui la società è in regime di "composizione negoziata", ovvero sino al 6 giugno prossimo, data entro la quale nessun creditore potrà "aggredirla". Nello stesso lasso di tempo l'investitore avrebbe la possibilità anche di rinegoziare il debito, principalmente detenuto da Banca Sistema, già attivatasi peraltro in questa direzione.
In merito al debito stesso, va sottolineato che i presunti 200 milioni accumulati dalla società non tengono conto delle poste attive, dunque la cifra complessiva è sensibilmente inferiore e, come detto, rinegoziabile.
Esiste - ed è inutile negarlo - anche la prospettiva di un fallimento pilotato, che permetterebbe a terzi di impossessarsi del club in condizioni più favorevoli. Tuttavia, questa strada comporterebbe la perdita del credito accumulato da parte di fornitori, aziende dell'indotto e persino dipendenti. Essendo una società di calcio un'azienda diversa dalle altre, con implicazione di quella che possiamo definire responsabilità sociale a livello pubblico, per l'acquirente entrare in città attraverso questa porta non sarebbe il migliore dei biglietti da visita.
Come se non bastassero le questioni squisitamente societarie, la squadra è impegnata non tanto nell'impresa quanto nel vero e proprio miracolo di mantenere la serie A e i dirigenti devono "difendersi" dalle inchieste giudiziarie sui bilanci degli ultimi anni. A tale proposito, sembra che a Corte Lambruschini ancora non siano pervenute notifiche formali da parte della Procura della Repubblica, né che la sede sia stata oggetto di "visite o "perquisizioni" da parte della Guardia di Finanza.
In attesa di sviluppi, filtrano comunque tranquillità ed ottimismo sia sul fronte delle plusvalenze (poche settimane fa Audero è stato valutato 15 milioni dal Nottingham) che su quello di eventuali, ulteriori poste di bilancio (e non dei bilanci complessivi) messe sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti ordinari.
Il count down dei cento giorni è comunque già partito. Comprenderne gli esiti è complicatissimo, ma il periodo che separa la Sampdoria dalla fine del campionato e della composizione negoziata è quello in cui dovrà compiersi, in un modo o nell'altro, la manovra di salvataggio della società. Non esistono più scorciatoie o vie di fuga. Per nessuno.
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