Il ministro Cingolani a Genova: "Vaccino obbligatorio come il casco"
di Matteo Angeli
"Questa città può diventare un laboratorio importante della transizione ecologica e tecnologica"
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani intervenuto oggi al Festival di Limes a Genova in un incontro su 'Orizzonte 2051: tra filosofia, scienza e tecnologia.
"Il casco è obbligatorio da anni e nessuno fiata - ha detto il ministro - non capisco perchè qualcuno debba fiatare quando si dice che dovrebbe essere obbligatorio".
E poi su Genova: "Può diventare un laboratorio importante della transzione ecologica e tecnologica , si può lavorare sull'elettrificazione del trasporto pubblico, sull'uso delle biomasse e sulla ciroclarità dei rifiuti. Il sindaco Bucci ha le idee molto chiare.
E poi ancora: "Serviranno delle regole sul mondo digitale che preservino la capacità dell'essere umano di imparare liberamente - le sue parole - oppure in futuro si rischia di andare "verso una società a intelletto unico" come "dentro le gabbie che sono state create oggi per esempio dagli algoritmi dei social, in cui ciascuno riceve e vede solo quello che in altre situazioni ha confessato essere la sua simpatia intellettuale". E' la riflessione del ministro della Transizione ecologica e scienziato Roberto Cingolani intervenuto oggi al Festival di Limes a Genova in un incontro su 'Orizzonte 2051: tra filosofia, scienza e tecnologia'. "Se saremo stati bravi con quello che stiamo facendo in questo periodo intanto sarà un 2051 vivibile, questo lo metto come premessa - ha affermato Cingolani interpellato sul tema dell'incontro -. Per quanto riguarda l'essere umano gli scenari sono molti, perché se guardate quello che sta succedendo adesso, dal punto di vista della cognizione di come l'uomo impara, si comporta, negli ultimi 10 anni ci sono stati dei cambiamenti epocali - ha proseguito il fisico -. Bisogna fare delle riflessioni profonde. Se non manteniamo delle caratteristiche dell'essere umano che sono l'attitudine a imparare liberamente, a studiare, a crescere, a progredire e invece lo chiudiamo dentro le gabbie, che sono state create oggi per esempio dagli algoritmi dei social, in cui ciascuno riceve e vede solo quello che in altre situazioni ha confessato essere la sua simpatia intellettuale, beh lì andremo verso una società ad intelletto unico, in cui i gruppi di persone saranno clusterizzati in funzione di quello che pensano, e quindi diventerà una società calcistica. Dove ci sono sono squadre di pensiero opposte l'una all'altra. Speriamo che non succeda".
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