Il padre di Francesca Tuscano: "Aveva scelto di fare il vaccino per tutelare me e mia moglie"
di Marco Innocenti
"Vogliamo solo sapere perché è morta nostra figlia. Non so nemmeno se nominare un legale tanto non ci restituirà Francesca"
"L'unica cosa che ci consola è sapere che, grazie al sacrificio di Francesca, quattro persone continueranno a vivere". Inizia così il racconto di Carmelo Tuscano, il padre dell'insegnante di 32 anni morta nella notte fra sabato e domenica in un letto del reparto di rianimazione del San Martino per un'emorragia cerebrale. Sulla sua morte si è detto e scritto molto: pochi giorni prima aveva ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca, precisamente il 22 marzo, e improvvisamente la sua vita si è spezzata.
"Ci vorrà del tempo per attutire il colpo e cercare di reinventarsi un futuro senza nostra figlia. Era tutto investito su di lei, io e mia moglie non avevamo altro scopo nella vita. Lei aveva scelto di fare il vaccino per tutelare soprattutto noi due. Era lei che prendeva l'autobus, andava a lavorare e noi stessi le avevamo detto 'fallo, così potremo tutti andare avanti'. Negli ultimi giorni aveva mal di testa, ha preso qualche medicinale che sembrava farglielo passare. Poi siamo stati in farmacia ma poi la situazione è che sabato mattina non si è più svegliata".
"Mia figlia era sana come un pesce - prosegue Carmelo - Era riservata ma aveva una forza che non si può descrivere. Noi adesso vorremmo solo sapere il perché della morte di mia figlia. Non so nemmeno se nominerò un avvocato o un perito, perché tanto non mi restituirà mia figlia. Il vaccino? Io quando sarà il momento penso che lo farò ma non AstraZeneca, almeno questo credo di poterlo chiedere. Mia moglie, invece, non lo farà".
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