Il segretario del Pd Zingaretti a Genova: “Vinceremo le prossime regionali in Liguria perché hanno governato male”
di Michele Varì
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“Ponte Morandi è una ferità e uno sfregio per familiari vittime, la città e il Paese. Concessioni? Serve chiarezza”.
"Vinceremo le regionali della Liguria perché hanno governato male e chi governa se ne deve andare a casa e chi governa bene deve rimanere, è il gioco della democrazia”.
Lo ha dichiarato il segretario del Pd Nicola Zingaretti a Telenord al termine dell'incontro con i portuali della Culmv alla sala chiamata del porto “Paride Battini”. Intercettato mentre raggiungeva i cantieri navali Mariotti, Zingaretti alla domanda sul Ponte Morandi ha detto: "Io mi auguro che questa ferita, per Genova e per Italia possa essere, come previsto, rimarginata perché è stata uno sfregio ovviamente alle famiglie, alla città e poi al nostro Paese".
Prima dell'incontro con i portuali e il console Culmv Antonio Benvenuti il leader del Pd a una domanda dei cronisti sulla revoca della concessione ad Aspi aveva spiegato: "Dobbiamo entrare nel merito di tutte le concessioni, non solo nel caso di Aspi, per vedere se la garanzia della sicurezza e ciò che era stato pattuito è stato fatto. Innanzitutto dobbiamo chiedere quale è la posizione del Governo? A parte gli slogan, che danneggiano chi lavora nella società, a causa di un atteggiamento infantile. Dobbiamo rafforzare le misure di controllo, senza nessuna timidezza nel prendere provvedimenti. Quello che non va bene, perché danneggia il sistema Italia e i lavoratori è l'estemporaneità con cui un ministro un giorno dice una cosa e un altro ministro ne dice un'altra provocando un danno alla credibilità del sistema Paese. A nessuno viene in mente un provvedimento fatto negli ultimi mesi dal Governo a sostegno delle politiche industriali italiane", ha poi aggiunto Zingaretti. "Oggi in Europa siamo troppo isolati e troppo soli, - ha spiegato - quindi dobbiamo garantire al nostro sistema produttivo di essere maggiormente parte di una comunità che combatte per il bene di tutti".
Sul problema dei migranti Zingarettti ha aggiunto:"E' una pagliacciata dire che questo Governo ha risolto il problema degli sbarchi dei migranti, ancora stamattina ci sono stati sbarchi sulle nostre coste, abbiamo un Governo che non ha una politica sull'immigrazione. Non sono finiti gli sbarchi in Italia, gli sbarchi non sono più controllati. Se c'è un'assenza in Italia oggi è quella di una credibile politica sull'immigrazione, negli ultimi sette vertici dei ministri degli Interni dell'Europa, in sei su sette l'Italia non si è presentata - denuncia Zingaretti -. Il tema è ricollocare le politiche sull'immigrazione a livello europeo, perciò saluto e applaudo il nuovo presidente del Parlamento europeo iscritto al Pd, che nel discorso d'insediamento ha ricordato quanto sia importante riformare gli accordi di Dublino perché altrimenti tutto il resto sono pagliacciate". Zingaretti ha poi aggiunto: "Il provvedimento del Governo che ha evitato la procedura di infrazione è stato votato con i due vicepremier che sono usciti dalla riunione del Consiglio dei Ministri. Il provvedimento più importante per evitare all'Italia per la prima volta nella storia la procedura d'infrazione è stato votato senza i due leader politici che dovevano essere i responsabili, un segnale di quanto oggi il nostro Paese non è governato".
Zingaretti ha fatto riferimento alla Grecia: “In Grecia c'è stato un grande leader che ha difeso il suo popolo ottenendo per il suo Paese grandi risultati, la sconfitta di Syriza segna che ancora oggi è forte tra gli europei la domanda di sicurezza e protezione, noi questa cosa la dobbiamo garantire. I populisti cavalcano le paure, ma non sanno risolvere i problemi che creano le paure, - commenta - questa è la grande contraddizione anche in Italia di Salvini e della sua compagnia, sono molto bravi a raccontare le paure degli italiani, sono totalmente incapaci di risolverle". La strada da percorrere parte sabato, con l'assemblea nazionale, fino a novembre “quando a Bologna lanceremo un grande programma per l'alternativa di Governo. Ascolteremo gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani, i lavoratori, cioè quell'Italia che ha bisogno di un progetto per non morire".
La ricetta per rilanciare l'Italia? “Se non si crea un piano per l'Italia il rischio è che le nostre eccellenze vengano smantellate", aveva detto Zingaretti alcune oreb prima nella prima tappa nella sua visita in Liguria, incontrando i lavoratori della Bombardier di Vado Ligure. Il segretario nazionale del Pd ha incontrato una rappresentanza di lavoratori dello stabilimento, su cui da tempo è aperta una vertenza industriale a causa della decisione della multinazionale di depotenziare il sito.
Con Zingaretti c'erano i parlamentari del Pd Roberta Pinotti e Franco Vazio e il consigliere regionale Mauro Righello. Presenti in platea anche l'eurodeputato Brando Benifei, il segretario ligure Vito Vattuone, il segretario savonese Giacomo Vigliercio e la consigliera regionale Raffaella Paita. Zingaretti si è intrattenuto a lungo con i rappresentanti dei sindacati: "La nostra sensazione è confermata da quello che dite - ha spiegato - serve un 'piano per l'Italia' per rilanciarci nel futuro. Siamo a un giro di boa per l'industria europea: ci sono multinazionali che hanno le idee chiare, dobbiamo creare delle politiche per stare al passo. Ovunque vada mi raccontano la stessa storia: l'acquisto da parte di una grande multinazionale, il depotenziamento e i licenziamenti". "E questo piano per l'Italia - ha concluso - non vogliamo scriverlo da soli senza ascoltare. Noi faremo la nostra parte".
Michele Varì
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