Imperia, morta dopo 'bolletta pazza', il prete al funerale: "Vorrei gridare all'ingiustizia"
di Redazione
Le esequie si sono svolte, stamani, nella chiesa di San Marco Evangelista, a Camporosso, alla presenza di circa duecento persone
"La sua grandezza è superiore al clamore mediatico suscitato dalla vicenda. Anch'io come parroco vorrei gridare da un lato all'ingiustizia, ma dall'altro la carità, l'amore e il perdono che sono inevitabilmente in queste situazioni". Così il parroco di Camporosso Tommaso Reali durante i funerali di Caterina Giovinazzo, 88 anni, l'anziana ricoverata in ospedale dopo aver ricevuto una bolletta dell'acqua di oltre 15mila euro e morta alla vigilia di Natale. Le esequie si sono svolte, stamani, nella chiesa di San Marco Evangelista, nel piccolo centro della val Nervia, alla presenza di circa duecento persone. Che si sia trattato di un errore lo ha ammesso anche Iren, la società che gestisce il servizio.
"Certo, è difficile per la sua famiglia sopportare in questo momento l'inevitabile clamore mediatico che si viene a scatenare davanti a determinate situazioni, per questo siamo davvero vicino a voi come comunità, con grande affetto - ha detto il sacerdote durante l'omelia rivolgendosi ai parenti dell'anziana -. Ascoltando questo clamore mediatico, qualcuno diceva che il perito poi farà chiarezza. Sì, ma chi è perita è lei".
Il parroco ha poi citato una frase de 'Il Piccolo Principe' di Antoine de Saint-Exupéry: "l'essenziale è invisibile agli occhi - ha citato il sacerdote -. Ora noi non la vediamo ma Caterina è presente con tutta la sua forza e tutta la fragilità di una vita anziana che va accolta e amata".
"Ciao nonna - ha poi detto Maxime, il nipote di Caterina -, eccoci riuniti nella chiesa che amavi così tanto, nel momento più doloroso per chi rimane. Natale 2023 rimarrà per noi un giorno amaro e triste".
L'anziana si era sentita male pochi istanti dopo che la nuora le aveva letto i dati della bolletta relativa al periodo agosto-ottobre, pervenuta alla banca il 14 novembre scorso e pagata dall'istituto di credito in automatico. È stato in seguito appurato che il consumo massimo dell'abitazione della donna era di pochi metri cubi per un corrispettivo di 55 euro.
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