Israele, Genova: consiglio comunale compatto su condanna Hamas, la bandiera con la Stella di Davide resta sulla facciata di Tursi
di Redazione
Respinto un ordine del giorno per sostituire il vessillo biancoceleste con il testo dell'art. 11 della Costituzione. Il consigliere Veroli ha presentato un 55
Il Consiglio comunale di Genova ha approvato un ordine del giorno per "condannare gli attentati terroristici senza precedenti di Hamas in Israele" e impegnare la Giunta Bucci a "mobilitarsi per inviare degli aiuti umanitari nei territori maggiormente colpiti". Sono stati 37 i voti favorevoli (centrodestra, centrosinistra e M5S) e un contrario (Uniti per la Costituzione). L'assemblea ha respinto un ordine del giorno per "rimuovere dalla facciata di Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, la bandiera intrisa di sangue di Israele ed esporre invece uno stendardo con il testo dell'articolo 11 della Costituzione". Sono stati 35 i voti contrari (centrodestra e centrosinistra), 1 favorevole (Uniti per la Costituzione) e un presente non votante (M5S).
Nel secondo documento il capogruppo di Uniti per la Costituzione Mattia Crucioli chiedeva di "condannare le reciproche violenze in Israele e Palestina, di non schierarsi né con gli uni né con gli altri perché non ci sono né buoni né cattivi".
"Non è un bel momento quello della guerra, ma questo penso che l'abbiano capito tutti - commenta il sindaco Marco Bucci in aula -, per quanto riguarda la bandiera di Israele sulla facciata di Palazzo Tursi abbiamo fatto la stessa cosa con l'Ucraina perché noi siamo contro le aggressioni, anche in questo caso si tratta di un'aggressione, non sono qui a dire chi ha ragione o chi ha torto, dico solo che le aggressioni non si fanno, quindi vanno condannate. Tutti i morti vanno rispettati quando sono morti in guerra o in azioni di terrorismo".
Il Gruppo Lega a Tursi ha diffuso una nota in cui "condanna ogni tipo di violenza e ogni forma di brutalità nei confronti di persone innocenti a seguito dell’attentato compiuto dai terroristi di Hamas. Esprimiamo vicinanza alle famiglie delle vittime, dei feriti e degli ostaggi e a tutta la comunità israeliana colpita da un’aggressione di inaudita violenza. Invitiamo tutte le forze politiche a condannare questa azione che consideriamo vigliacca, oltre che un attentato ai valori che contraddistinguono le democrazie occidentali. Oggi la bandiera di Israele è esposta fuori da palazzo Tursi in segno di vicinanza alla popolazione, la stessa vicinanza che poco fa in quest’aula si è dimostrata con la votazione dell’ordine del giorno fuori sacco che anche il nostro gruppo ha con convinzione sottoscritto”.
Nella seduta odierna del consiglio comunale, il consigliere di Vince Genova, Veroli ha presenato un 55: "
Buon giorno Presidente, Sindaco, assessori e colleghi.
Oggi non portiamo in Aula la questione politica medio orientale dei confini e di un conflitto che va avanti da tanti, TROPPI anni.
Oggi parliamo di un Paese, Israele, e di una democrazia con diritti per tutti.
Un paese di innovazione ed avanguardia. Parliamo di famiglie, di giovani, tanti, che lo animano, che sono liberi di fare le loro scelte.
Sono liberi di protestare (e lo fanno senza violenza), contro un governo in cui non si riconoscono, sono liberi di scegliere come vestirsi, di organizzare le più grandi manifestazioni con i colori dell’arcobaleno. Parliamo di ragazzi e ragazze che studiano, che fanno il militare, e che ballano.
Di un paese normale, di gente normale (non di supereroi o terminator) che in una normale mattina si è ritrovata all’inferno.
C’erano ragazze e ragazzi arrivati per divertirsi, vestiti come noi, come i nostri figli.
Hanno lasciato indietro, scappando, scarpe, cappelli, bottiglie, cellulari, sangue.
L’attrezzatura lasciata sul campo dai miliziani?
Coltelli, mitra, pistole e abiti neri di terroristi venuti per uccidere.
Si contano migliaia tra morti e feriti: un massacro perpetrato macchina per macchina, di casa in casa, trucidando interi nuclei famigliari, vittime di violenza scriteriata, di esecuzioni, di crudeltà e di sadismo con omicidi e deportazioni, come trofei e scudi umani, di decine e decine tra neonati, ragazzi, donne e anziani, oltre ai militari impegnati nella difesa.
Un attacco compiuto da un’organizzazione terroristica riconosciuta come tale non solo da Israele, ma anche da Unione Europea, Stati Uniti, Canada, Egitto e Giappone. Un’organizzazione finanziata anche da quello stato che anche in quest’aula critichiamo e condanniamo per il regime che rappresenta.
Irrompere ad una festa con centinaia di giovani pacifici, ucciderne almeno 260, RAPIRNE centinaia;
danzare nelle strade a fianco di corpi (o trofei?) senza vita, uccidere bambine di fronte ad una telecamera, trascinare bimbi di due anni fuori dal proprio letto, far telefonare delle ragazzine ai genitori per confermare di essere state rapite.
Questi non sono atti di guerra, sono crimini contro l’umanità che nessuno può giustificare, relativizzare o contestualizzare e che ogni essere umano dovrebbe condannare senza se e senza ma. (e Soprattutto chi ha a cuore le ragioni palestinesi)
Dai banchi di quest’aula dobbiamo manifestare il nostro dissenso: non ci sono scuse o pretesti per compiere queste azioni malvagie.
Scrive oggi Bernard-Henri Lévy: “Trovare scuse per Hamas, sostenendo che la sua barbarie sia una risposta a un'oppressione precedente, riproduce uno squallore che risale all’epoca dell’antisemitismo.”
Devono essere rafforzati i controlli sui flussi di denaro (anche dall’Italia) affinché non finanzino i terroristi: quando difendiamo Israele non difendiamo solo uno Stato che ha diritto di proteggere e difendere i propri cittadini, ma un presidio di democrazia prezioso per tutti noi.
Non dobbiamo difendere la nostra posizione politica, dobbiamo prendere una posizione chiara e deve uscire da quest’aula una netta e ferma condanna per l'atto terroristico contro i civili israeliani, la nostra vicinanza e solidarietà allo Stato di Israele e il più profondo cordoglio per tutte le vittime della situazione che si è venuta a creare.
E il nostro invito alla comunità internazionale affinché intervenga immediatamente per fermare il terrore, e che si riprenda a cercare le soluzioni per una pace duratura".
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