Italia, Mancini: "Vogliamo battere la Spagna. Perdere? Sì, ma dopo dicembre 2022..."
di Alessandro Bacci
Il tecnico degli azzurri: "Abbiamo un po’ di problemi davanti, vedremo la soluzione migliore. Tonali? Sta facendo un grande campionato"
"Ha ragione Luis Enrique, prima o poi perderemo. A noi però piacerebbe andare avanti così fino a dicembre 2022, ma sappiamo che non sarà così semplice". Lo ha detto il ct della nazionale Roberto Mancini, in conferenza stampa alla vigilia di Uefa Nations League contro la Spagna. "Vogliamo vincere sempre e continuare a migliorare il record di 37 risultati utili consecutivi, sappiamo che dipenderà parecchio da noi. Ma ora noi dobbiamo pensare che vogliamo vincere la partita di domani per andare in finale"
"Noi abbiamo un po' di problemi, ci mancano i due centravanti dell'Europeo che per problemi fisici sono a casa. Abbiamo Kean e Raspadori, e poi tanti giocatori offensivi. Vedremo quale sarà la soluzione migliore. Non so se Chiesa possa fare il centravanti, probabilmente nel tempo potrà anche farlo come accaduto col Chelsea. Noi abbiamo ruoli precisi, sappiamo dove può giocare meglio. Abbiamo Kean e Raspadori e poi c'è l'eventualità di Insigne così come di Bernardeschi che l'hanno già fatto".
"Abbiamo sofferto con la Spagna agli Europei, era una semifinale e la Spagna ci mise in difficoltà sul possesso, lo fanno da 20 anni e su questo sono più avanti di noi. Dobbiamo migliorare questa situazione di gioco, essere più veloci. Noi dobbiamo migliorarci, abbiamo giocatori anche giovani che devono giocare gare importanti. Abbiamo 14 mesi importanti e dobbiamo giocare sempre meglio, offensivi e bilanciati - ha aggiunto -. La Nations League è una competizione importante. È chiaro che arriva dopo un campionato d'Europa e sembra siano due gare così, prepararle in così poco tempo non è nemmeno semplice ma sono due gare tra le quattro migliori d'Europa e vogliamo migliorarci, questo è certo".
"I ragazzi giovani stanno facendo bene. Tonali, per dire, sta disputando un grande campionato, ce ne sono altri che stanno giocando e sono nell'Under 21. Già che giochino e possono avere spazio è sicuramente positivo, la speranza è che continuino a giocare. Dimarco lo feci debuttare io in Serie A con l'Inter, lo conosco benissimo. L'ho convocato, perché sono passati un po' di anni e mi faceva piacere vederlo, abbiamo lasciato alcuni giocatori all'Under 21 ed è giusto così, hanno due gare importanti - ha proseguito -. All'estero i ragazzi giovani giocano prima, gli danno più possibilità di sbagliare e poi dopo un paio d'anni si trovano con giocatore pronti. C'è un po' di differenza con l'Italia, questo sì".
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