Jan Christen vince l'85° Giro dell'Appennino: "Le mie gambe hanno retto di più"
di Redazione
Al secondo posto Simone Velasco, che in volata la spunta su Diego Ulissi
di Matteo Tobia
È Jan Christen il vincitore dell'85° edizione del Giro dell'Appennino. Il giovane atleta svizzero dell'Uae Team Emirates, grazie all'attacco messo a segno sulla salita della Madonna della Guardia, è riuscito a mettere un minuto tra la se' ed i suoi inseguitori, mantenendo il vantaggio fino al traguardo assicurandosi il primo posto in solitaria. Completano il podio Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team) e Diego Ulissi (Uae Team Emirates), autori di una splendida volata finale sotto gli occhi del numeroso pubblico presente al traguardo di via XX Settembre.
"Sono veramente contento per la mia seconda vittoria professionale. Prima della partenza sapevo che sarebbe stata dura con questo caldo, ma alla fine le mie gambe hanno retto più degli altri" - racconta il vent'enne svizzero nel post gara - "Sono contento anche per la terza posizione di Diego per il team" - conclude.
"Il secondo posto è il mio miglior risultato in questa gara" - racconta Velasco - "Felice di averla spuntata su Diego al fotofinish".
Sul terzo gradino del podio Diego Ulissi, che nonostante i trentacinque anni afferma: "Sono contento della mia condizione, alla mia età non è sempre scontato essere così competitivi".
Condividi:
Altre notizie
Rapallo, successo per il 15° Ufficiostile Golf Challenge: oltre 130 giocatori per due giorni di sfida
25/11/2024
di Simone Galdi
Tennis, Berrettini e Sinner regalano all'Italia la seconda Coppa Davis di fila
24/11/2024
di Redazione
Grand Prix, Sofia Raffaeli: "L'Olimpiade un sogno, ma che bello tornare a Genova"
24/11/2024
di Simone Galdi
Canottaggio, Bucci nominato socio onorario della Federazione italiana
24/11/2024
di Redazione
Grand Prix, la felicità di Asia D'Amato: "Questo evento è l'inizio di una nuova era per Genova"
24/11/2024
di Simone Galdi
Genova, Grand Prix, l’emozione di Alice D’Amato: “Una prima volta da wow!”
24/11/2024
di Simone Galdi