La Spezia, il caro bollette mette in ginocchio l'economia: 200 tra bar, hotel e ristoranti rischiano di chiudere

di Edoardo Cozza

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Diego Sommovigo, presidente provinciale Fipe, ha visto più che triplicare il costo delle fatture di gas e luce: "Sono a rischio fino a 900 posti di lavoro"

La Spezia, il caro bollette mette in ginocchio l'economia: 200 tra bar, hotel e ristoranti rischiano di chiudere

Il caro bollette rischia di far chiudere alla Spezia circa 200 tra hotel, ristoranti e bar. E' la stima di Fipe e Federalberghi, resa nota durante il lancio dell'iniziativa #SOSBollette di Confcommercio. Nella città porta delle Cinque Terre, le due associazioni rappresentano circa 750 aziende, molte a conduzione famigliare, per un totale di tremila dipendenti, la maggior parte dei quali con un contratto a tempo indeterminato.

Diego Sommovigo è presidente provinciale Fipe e ristoratore. Nel suo locale ha visto la fattura di elettricità e metano passare da 4.000 euro a 13.500 euro in un anno. "E' la situazione di tutto il settore, che mette a rischio fino a 900 posti di lavoro - spiega -. Con ricadute a cascata su una filiera che comprende anche proprietari dei fondi, grossisti, panificatori, rappresentanti, commercialisti e formatori. Senza contare il contraccolpo per i Comuni, che vedrebbero crollare le proprie entrate. Solo la tassa per i rifiuti genera un gettito di 15 milioni di euro oggi, un terzo dei quali verrebbe a sparire".

Da giugno, lamentano gli operatori, le bollette sono aumentate fino a punte del 300%. "Sono costi non comprimibili, a cui si fa fronte tagliando i posti di lavoro e mesi di attività - dice Enrico Ghironi di Federalberghi -. Questo si ripercuoterà sul numero dei contratti stagionali. Una delle voci di spesa più importanti per il settore alberghiero è quello del servizio lavanderia, aumentato del 25%. Abbiamo iscritti che, in un mese, sono passati da 20mila a 95mila euro di costi vivi totali".

Chiedono misure alle amministrazioni locali per alleviare l'impatto delle imposte sul suolo pubblico, dell'Imu e della Tari, e al governo centrale per aumentare il credito di imposta e velocizzi i pagamenti della tax credit per le ristrutturazioni. Soprattutto che fermi la speculazione che fa lievitare i prezzi. "Abbiamo ascoltato con piacere le parole di insediamento della presidente Meloni, che ha citato chiaramente le piccole imprese - sottolinea Vittorio Graziani, presidente Confcommercio Imprese per l'Italia La Spezia -. Ci auguriamo che alle parole seguano le azioni in tempi brevi. Tra poco sarà già troppo tardi".

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