Liguria, boom di testamenti biologici: sesta regione in Italia
di Redazione
Spiccano le città di Genova (4a a livello nazionale) e Imperia (5a in Italia in rapporto abitanti)
La Liguria si posiziona bene nella classifica nazionale per numero di Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) depositate, con 1 DAT ogni 149 maggiorenni, superando la media nazionale e posizionandosi tra le prime regioni italiane. A livello provinciale, Imperia si distingue positivamente, con 1 DAT ogni 113 abitanti, collocandosi tra le prime dieci province italiane per proporzione di DAT rispetto alla popolazione. Genova, con 3.328 DAT depositate, si posiziona quarta a livello nazionale per numero assoluto di DAT, dimostrando un'ampia diffusione del testamento biologico nella provincia.
I dati in pillole: Complessivamente in Italia, i Comuni che hanno risposto ad almeno una delle due indagini sono stati 6.097, ossia il 77,2% del totale del Paese, con 4.533 enti che hanno fornito, come richiesto, un aggiornamento sui dati al 31 dicembre 2023.
Più in generale, sono 230.940 le DAT che risultano depositate nei 6.096 Comuni. Ciò significa, una DAT ogni 191 maggiorenni. A queste vanno aggiunte quelle dei Comuni che non hanno risposto e quelle depositate presso notai, strutture sanitarie e uffici consolari, a cui non abbiamo accesso. Il 90,4% di queste sono state correttamente inserite all’interno della Banca Dati Nazionale, mentre il 9,6% dovevano essere ancora inserite nel momento in cui i Comuni (5.845) ci hanno fornito questo dato. Varese (una DAT ogni 86 abitanti) e Pesaro (1 ogni 99) i capoluoghi di provincia con più DAT in proporzione alla popolazione maggiorenne residente.
Nei 4.533 comuni che hanno fornito l’aggiornamento al 31 dicembre 2023 si riscontra un aumento del 52,5% delle DAT depositate rispetto all’anno precedente.
“Anche sul testamento biologico siamo costretti a sostituirci allo Stato nel fornire informazioni e servizi alla persona a causa dell'inazione delle istituzioni. E' ciò che accade sul tema dell'aiuto medico alla morte volontaria, rispetto al quale, nell'inerzia del Parlamento sarà la Corte costituzionale a dover intervenire nei prossimi giorni per chiarire i confini del diritto esistenti, e siamo noi dell'Associazione Luca Coscioni a dover aiutare le persone che chiedono di interrompere una condizione di vera e propria tortura - dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. “
“Positivo l’aumento del 52% delle nuove DAT depositate nel 2023 rispetto al 2022. Un dato che si deve a chi continua a fare iniziativa politica e informazione a livello locale su questo strumento. Ma a livello istituzionale non è mai stata condotta alcuna campagna informativa sul tema e anche in questo caso, come già accade in tema di morte volontaria medicalmente assistita, tocca a un’associazione sostituirsi allo Stato nel garantire alla popolazione diritti civili fondamentali. Particolarmente gravi i dati che abbiamo ottenuto circa il mancato inserimento delle DAT nella Banca dati nazionale. A una persona su 10 tra quelle che hanno depositato le DAT, senza questo inserimento non è garantito il rapido rispetto delle proprie volontà. Un malfunzionamento dovuto alla mancata formazione del personale da parte dei Ministeri competenti”.
Da oggi e per una settimana una équipe di medici, tra i quali il Dottor Mario Riccio, anestesista che aiutò Welby a morire e che curò la parte tecnica del primo suicidio medicalmente assistito in Italia, rafforzeranno il team di volentari del “Numero Bianco” (06\99313409) rispondendo a tutte le domande dei cittadini sulle Dat.
Anche al “Numero Bianco dell’Associazione Luca Coscioni ha aumentato le richieste di informazioni sul fine vita. Negli ultimi 12 mesi sono arrivate 15.559 richieste di informazioni, con una media di 43 richieste al giorno e un aumento del 28% rispetto al 2022. In dettaglio: 3.302 scambi di informazioni su eutanasia e suicidio medicalmente assistito (+43%) e 823 scambi sull’interruzione delle terapie e la sedazione palliativa profonda (+27%).
I dati in dettaglio: A livello nazionale risulta 1 DAT depositata ogni 191 abitanti maggiorenni.
La top 5 delle Regioni con più DAT depositate in relazione agli abitanti maggiorenni:
Abruzzo, 1 ogni 134 abitanti;
Marche, 1 ogni 143;
Piemonte, 1 ogni 143;
Trentino Alto Adige, 1 ogni 143;
Emilia Romagna, 1 ogni 143.
Liguria, 1 ogni 149
Valle d’Aosta, 1 ogni 152
Friuli, 1 ogni 171
Toscana, 1 ogni 174
Lombardia, 1 ogni 175
A chiudere la classifica, in ordine dalla Regione con meno depositi per abitante:
Lazio, 1 ogni 307;
Campania, 1 ogni 304
Molise, 1 ogni 301;
Sardegna, 1 ogni 286;
Sicilia, 1 ogni 252.
Regioni con l’aumento di depositi più alto sul 2022:
Friuli-Venezia Giulia (camp. 67,0% dei comuni della Regione): +120,4%
Campania (camp. 36,9% dei comuni della Regione): +119.8%
Abruzzo (camp. 51,5% dei comuni della Regione): +119,0%
Trentino-Alto Adige (+114,7%)
Umbria (+96,7%)
Marche (+75,5%)
Sicilia (+73,9%)
Calabria (+73,6%)
Sardegna (+69,9%)
Toscana (+66%
La top 10 delle Province con più DAT depositate in relazione alla popolazione maggiorenne:
Pescara, 1 ogni 90 abitanti;
Pesaro e Urbino, 1 ogni 99;
Teramo, 1 ogni 101;
Forlì Cesena, 1 ogni 112;
Imperia, 1 ogni 113;
Ravenna, 1 ogni 118;
Varese, 1 ogni 119;
Modena, 1 ogni 127;
Torino, 1 ogni 132;
Verbano-Cusio-Ossola, 1 ogni 135.
A chiudere la classifica, in ordine dalla Provincia con meno depositi per abitante:
Palermo, 1 ogni 497;
Rieti, 1 ogni 412;
L’Aquila, 1 ogni 408;
Nuoro, 1 ogni 391;
Benevento, 1 ogni 357;
Napoli, 1 ogni 350;
Latina, 1 ogni 336;
Campobasso, 1 ogni 331
Oristano, 1 ogni 321;
Trapani, 1 ogni 313;
Top ten dei Comuni per numero di DAT depositate (numeri assoluti):
Milano ? 7.374
Roma ? 6.280
Torino ? 5.261
Genova ? 3.328
Bologna ? 2.178
Firenze ? 1.772
Bari ? 1.524
Modena ? 1.451
Parma ? 1.230
Verona ? 1.226
Altre città italiane importanti (sopra i 150.000 abitanti). DAT depositate in numeri assoluti:
Ravenna ? 1.191 (11° posto)
Catania ? 1.112 (12° posto)
Trieste ? 1.140 (13° posto)
Padova ? 1.064 (14° posto)
Brescia ? 1.044 (15° posto)
Napoli ? 1.015 (16° posto)
Venezia ? 901 (18° posto)
Messina ? 812 (22° posto)
Livorno ? 788 (24° posto)
Rimini ? 761 (28° posto)
Prato ? 760 (29° posto)
Taranto ? 677 (31° posto)
Reggio di Calabria ? 657 (32° posto)
Reggio nell’Emilia ? 545 (41° posto)
Palermo ? 432 (61° posto)
Perugia ? 396 (72° posto)
I dati degli altri Capoluoghi di Regione non menzionati
Trento ? 834 (20° posto)
Ancona ? 443 (57° posto)
Cagliari ? 424 (63° posto)
Potenza ? 365 (80° posto)
Aosta ? 262 (119° posto)
Campobasso ? 202 (180° posto)
L’Aquila ? 111 (418° posto)
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