Liguria, Digos e polizia postale indagano sulle minacce dei no-vax a Toti
di Alessandro Bacci
Nel mirino le chat di Telegram, al momento sono già otto le persone indagate. Le chat, però, non sono facilmente raggiungibili
La Digos di Genova e gli investigatori della polizia postale indagano sulle minacce apparse sulle chat di Telegram anche contro il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Il governatore è finito nel mirino dei No vax in uno dei canali finiti adesso sotto la lente degli inquirenti. "Il prossimo della lista sei tu", "Farti fuori è poco", "Al muro anche lui" e "Tu verrai ammazzato" sono solo alcune delle minacce vergate dagli utenti.
Gli inquirenti hanno visto che alcuni partecipanti alle chat finite nel mirino avrebbero lanciato diverse azioni di "disturbo": dall'occupazione dei binari, ai presidi sotto i palazzi delle istituzioni fino al sabotaggio delle campagne vaccinali, anche se finora nessuna di queste proteste ha visto una adesione massiccia. Le chat di Telegram dei No vax facinorosi però non sono facilmente raggiungibili. Come hanno appurato gli inquirenti si può arrivare ai canali sono dopo alcuni step, passaggi di chat in chat fino all'approdo a quelle più riservate. Inoltre nei vari gruppi gli utenti avrebbero ruoli ben determinati: dai guardiani fino ai guerrieri. Al momento sono otto le persone indagate per minacce. L'idea della procura è quella di riunire i vari fascicoli e di contestare eventualmente lo stalking e l'istigazione a delinquere.
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