Liguria, operatori sanitari in presidio davanti alle Asl: "Sicurezza e salari adeguati"
di Marco Innocenti
Bertocchi (Fp Cisl): "Indennità ferme da 25 anni: si parla sempre di eroi ma poi, quando c'è da tirar fuori i soldi..."
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Non erano molti davanti alle sedi delle Asl liguri, solo una rappresentanza dei tanti lavoratori della sanità che sono tornati a chiedere rispetto, tutela della salute e programmazione. Una scelta però consapevole, per far sentire la propria voce senza "intralciare" il lavoro degli ospedali. Un gesto che ancora una volta conferma il grande senso di responsabilità dell'intero settore sanitario. "Abbiamo scelto di non manifestare in massa davanti agli ospedali - spiega Gabriele Bertocchi, segretario generale Fp Cisl Liguria - perché noi siamo per far lavorare bene il pubblico. Per evitare di creare problemi agli ospedali, dove sappiamo esserci una grande affluenza di pazienti, abbiamo preferito recarci davanti agli uffici delle Asl in piccoli gruppi, senza creare disagio ai nostri operatori che lavorano nelle strutture sanitarie".
"La situazione è gravissima - spiega ancora Bertocchi - Prima di tutto dal punto di vista della sicurezza negli ambienti di lavoro dove gli operatori si stanno contagiando in tanti. Poi abbiamo anche la rivendicazione del salario. Il contratto è scaduto, si parla sempre di eroi però quando poi c'è da tirar fuori i soldi, gli eroi non lo sono più. Per questo noi chiediamo garanzie sia sul piano di assunzioni, sia sul discorso del rinnovo del contratto. Il governo deve mettere le risorse per chiudere la trattativa e per adeguare le indennità, ferme a 25 anni fa. Tanto per fare un esempio, per l'area intensiva prendono 4,60 euro, per l'area infettiva 5,60 euro lordi per turno. Questo per dire che parliamo di operatori che salvano la vita e guadagnano pochissimo. Noi quindi chiediamo che si torni a investire sul pubblico, perché la pandemia ha messo in evidenza che in questi anni si è tagliato soprattutto sulla sanità".
"Oggi in tutt'Italia chiediamo sicurezza, assunzioni, investimenti, rinnovo dei contratti - afferma Maurizio Gualdi, segretario generale Funzione Pubblica Cgil Genova - Ad oggi abbiamo avuto solo risposte parziali: è stato assunto personale a tempo determinato ma noi vogliamo che si preveda anche la sua stabilizzazione. Le dotazioni organiche erano in forte carenza prima della pandemia e le assunzioni non coprono il fabbisogno effettivo. Sulla sicurezza, sono stati messi in campo protocolli ma data la situazione emergenziale si fa sempre fatica a garantire la separazione dei percorsi 'sporchi' e 'puliti' nella pratica quotidiana. Gli operatori ci stanno mettendo tanto impegno ma sono anche preoccupati. C'è anche il timore che i carichi di lavoro e lo stress dovuti alla pandemia portino a grandi difficoltà fisiche e psicologiche".
"Chiediamo - aggiunge Carlo Benvenuto, segretario regionale Uil FPL Liguria - che regione Liguria possa traslare a livello nazionale la nostra richiesta di incrementare i fondi per far sì che si possa garantire le ore effettuate dal personale. La scelta di Toti di tenere per sé la delega alla sanità? Può anche essere un buon viatico perché potrebbe dimostrare che si sta anche lui guardando in giro"
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