Liguria, ritorno in arancione. Bar e ristoranti: "Ristori zero, spese tante"
di Gregorio Spigno
Baristi e ristoratori sono tutti d'accordo: "Un grave danno, situazione sempre più pesante. Costretti anche a sprecare tanto"
Ritorno in zona arancione per la Liguria e conseguente chiusura di bar e ristoranti. Solo asporto e nessun consumo sul posto, per rispettare le regole che sono ormai note a tutti.
Sconsolati i gestori di bar e ristoranti, ormai abituati a convivere con repentini cambiamenti di colore.
"La situazione è infelice in generale: questi continui cambi tra giallo-arancione e arancione-giallo scombussolano tutto, sia a livello commerciale che clientelistico. Per noi è un grave danno: l'affluenza è calata. Ristori non se ne vedono, ma le spese rimangono, anche tante. Bisogna adeguarsi alla situazione sperando di risolvere la questione in fretta" ha raccontato il proprietario di un bar.
"Torniamo nella situazione di prima - dichiara un ristoratore -. Riadotteremo il servizio di delivery e asporto, resteremo chiusi, ma ovviamente torniamo in crisi. Chiudere è sempre più pesante, specialmente ora che si avvicinano le feste paquali. Continuiamo a resistere, sperando in una situazione migliore quantomeno per quest'estate".
"Il Covid sta influendo da più di un anno. Questo continuo aprire e richiudere ci sta lesionando sia nei modi di lavorare, sia dal punto di vista economico. Ormai non riusciamo più a sostenerlo. Ci stiamo provando, ma è difficile nonostante i clienti ci stiano aiutando. Si rischia di sprecare anche tanto, il che non va bene a prescindere. Stiamo raggiungendo una fase di accettazione e di tristezza: ci stanno togliendo anche la voglia di lavorare. Come si è visto in altri paesi si può fare qualcosa in più".
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