MOM: “Una nuova visione della mobilità impone il cambiamento”
di Redazione
In questi dieci anni di vita MOM ha realizzato servizi di trasporto pubblico principalmente a misura di studenti
In questi dieci anni di vita MOM ha realizzato servizi di trasporto pubblico principalmente a misura di studenti (i quali rappresentano quasi l’80% dei clienti di oggi). Tuttavia è evidente che i livelli di inquinamento e la congestione da traffico impongono nuovi modelli di mobilità e un diverso impegno per realizzare servizi a misura di tutti i cittadini offrendo una reale alternativa per andare al lavoro, per raggiungere i servizi, per il tempo libero.
“MOM sta lavorando intensamente per il cambiamento – spiega Giacomo Colladon, Presidente MOM – ha predisposto un piano industriale che prevede l’acquisto in pochi anni di 257 autobus a impatto zero, di cui oltre 30 elettrici per l’ambito urbano. Uno sforzo che non ha precedenti nella storia del trasporto pubblico trevigiano. Riprogettare i servizi, mettendo al centro il cliente per generare valore sul territorio, rappresenta l’altro tassello di questa visione per il futuro. Accettiamo le critiche, perché siamo i primi a sapere di dover migliorare”.
MOM è impegnata a realizzare un nuovo patto territoriale per i cittadini trevigiani: “Su questo – spiega Corrado Bianchessi, Direttore d’Esercizio – abbiamo iniziato con gli incontri con il Comune di Treviso per analizzare proprio i piani di spostamento casa-lavoro che le grandi aziende sono tenute a presentare. Guardiamo anche al coinvolgimento delle associazioni di categoria, sia datoriali che dei lavoratori, per giungere ad accordi MOM-azienda che consentano di offrire ai lavoratori che scelgono il bus agevolazioni tariffarie e fringe benefit, anche nell’ambito delle iniziative di welfare aziendale”.
D’altra parte, per le grandi e medie imprese il tema della rendicontazione dei propri impatti ambientali è sempre più sentito, ancor più in questi giorni di prolungata allerta rossa per le polveri sottili, in cui limitare l’uso dell’auto privata cercando di prediligere il trasporto pubblico rappresenta una dimostrazione di senso civico.
Secondo i dati nazionali, tra i veicoli stradali le flotte di autobus producono la minore quantità di emissione di climalteranti con appena il 2,9% del totale (peraltro in riduzione dal 3,1% del 2019 per effetto del miglioramento dei profili dei mezzi).
In termini di congestione stradale l’autobus sostituisce la circolazione di oltre 20 automobili, con rilevante effetto di decongestionamento del traffico e riduzione di occupazione del suolo pubblico, ad esempio, per parcheggi (-87% rispetto all’auto).
Un obiettivo da raggiungere con un piano di incentivi e con servizi più aderenti alla domanda di trasporto dedicato o on demand per le aziende che aderiranno. “Non basta agire sulla leva tariffaria – conclude il Gestore trasporti – siamo consapevoli che dobbiamo migliorare la qualità dei servizi: velocità commerciale, puntualità, pulizia, mezzi moderni”.
Riempire gli autobus è l’unico obiettivo. Tuttavia, l’evoluzione della domanda di TPL dimostra che il numero dei passeggeri resta oltre 12 punti percentuali sotto i livelli pre-Covid. D’altro canto, entro il 2030 in provincia di Treviso la popolazione scolastica scenderà del 21%, con ripercussioni importanti per MOM. Ma un servizio collettivo “in salute” rappresenta una enorme risorsa per tutto il territorio, specie per una realtà come Treviso, dove livelli di inquinamento e riduzione del traffico rappresentano i più importanti driver per accrescere la qualità della vita.
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