Morte Martina Rossi, sentenza prevista per il 28 aprile
di Edoardo Cozza
Nell'ultima udienza le difese hanno chiesto l'assoluzione. Gli accusati potrebbero rilasciare una dichiarazione spontanea prima della camera di consiglio
Con l'arringa dei due difensori si è chiusa l'udienza per il processo di appello bis per la morte di Martina Rossi, la ventenne studentessa genovese morta il 3 agosto 2011 cadendo dal balcone di un albergo a Palma di Maiorca: imputati, per tentata violenza sessuale, sono Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni. La sentenza è ora attesa per il 28 aprile, data in cui entrambi gli accusati - sempre presenti in aula nel corso delle udienze - potrebbero rilasciare dichiarazioni spontanee prima che la corte si ritiri in camera di consiglio.
Il pg di Firenze ha chiesto per entrambi gli imputati una condanna a 3 anni di reclusione per tentata violenze sessuale. Nelle loro arringhe, durate circa tre ore ciascuna, gli avvocati difensori hanno invece chiesto l'assoluzione. Il difensore di Vanneschi, avvocato Stefano Buricchi, ha contestato la ricostruzione dell'accusa secondo cui la giovane sarebbe caduta nel tentativo di saltare da un lato del balcone per rifugiarsi in quello della camera accanto, al fine di sfuggire a un tentativo di stupro. La tesi difensiva è che Martina sarebbe caduta dal centro del balcone e che gli imputati siano del tutto estranei alla vicenda. Non esclusa, sempre secondo la versione dei difensori, l'ipotesi che possa essersi trattato di un gesto volontario, sebbene sia considerata possibile anche l'eventualità di una caduta accidentale.
Nel corso della prossima udienza, dopo le eventuali repliche, i giudici si ritireranno in camera di consiglio.
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