Niente salame democristiano, l'annuncio di Orlando nella rossa Casa del Popolo di Montaretto

di Gilberto Volpara

2 min, 24 sec

Un posto simbolo per sinistra spezzina e ligure

Niente salame democristiano, l'annuncio di Orlando nella rossa Casa del Popolo di Montaretto

"Fumata bianca o sotto con un altro nome".

 

E' la sintesi firmata da Andrea Orlando nell'ultima serata agostana davanti ai militanti della Festa Democratica nel primo entroterra del genovesato. Riferimento, l'ufficializzazione del suo nome a candidato presidente della coalizione di centro sinistra per le elezioni regionali di fine ottobre.

 

Un affondo giunto in mezzo a varie amenità: "Priorità, abbattimento liste d'attesa e regole chiare per gli assessori su soggetti privati che incontreranno per le rispettive deleghe. Neppure un euro di finanziamento per la campagna dagli imprenditori della sanità privata. Noi non fermeremo le grandi opere, avanti con quelle finanziate. Ma sarà difficile far ripartire realtà che rischiano l'ingessamento non per la nostra contrarietà, ma perché quelli che c'erano prima si sono fatti arrestare". 

 

Dunque, a Sant'Olcese non è arrivata alcuna luce verde. Già, dal pomeriggio, si era capito come l'idea originaria, che aveva previsto dal palco un intervento di tutti i rappresentanti del campo largo, sarebbe tramontata entro sera. E così è stato. Non senza qualche mal di pancia, più o meno camuffato. Nella festa Pd, microfono solo per Andrea Orlando e (probabili) alleati ad ascoltare in mezzo a rappresentanze impoverite dalla partita casalinga della Sampdoria e dalle ultime sagre valligiane: più addetti ai lavori che simpatizzanti.

 

Tuttavia, i maliziosi leggono in tutto questo una chiave più simbolica, almeno, se lo stesso Orlando manterrà fede all'ultimatum: sì o no entro 24 ore. Già perchè il prossimo appuntamento pubblico del candidato in pectore dice pomeriggio del primo settembre sulle alture di un borgo spezzino non qualsiasi, Montaretto di Bonassola. 

 

A Trensasco, definita Valpolcevera in realtà collina affacciata sul versante della Valbisagno, si vede il Forte Diamante e si assapora, ancora, il profumo del salame santolcesino sebbene la frazione sia la più lontana dal centro di un paese dove il cuore politico, da Giulio Torti fino ad Armando Sanna, resta storicamente bianco democristiano. 

 

A Montaretto di Bonassola si guarda il mare e si assaporano le acciughe. Lassù c'è, soprattutto, la Casa del Popolo e quella rappresenta, ancora, uno dei simboli della sinistra ligure: una bandiera di storiche percentuali elettorali "bulgare". Ecco, annunciare lì l'investitura a candidato presidente, per uno spezzino spesso a sinistra del suo partito, è tutta un'altra storia.

 

Almeno simbolicamente perchè, poi, nella sostanza, c'è da tenere unito il campo "presunto" largo, specie, nei giorni in cui gli avversari paiono dirottare le attenzioni sul moderato Lorenzo Cuocolo. 

 

Ps: Orlando sale nel verde vista azzurro per dialogare con il suo ex sindaco della Spezia, Giorgio Pagano, riguardo al libro dell'ex primo cittadino: "Tra utopia e realismo". No, il tema non è quello del centro sinistra alle elezioni liguri 2024. L'argomento sarebbero gli appunti sul Sessantotto.