No Green Pass, lavoratori di scuola e sanità in piazza a Genova: "Strumento di ricatto"
di Alessandro Bacci
Un'insegnante: "Per me è un marchio verde, ha il significato di essere marchiato come una bestia. Esibire un lasciapassare è umiliante"
Nuova manifestazione "No Green Pass" a Genova. A scendere in piazza De Ferrari sono i lavoratori dei settori della scuola e della sanità, in protesta contro la certificazione che viene definita come un ricatto da parte dello stato.
“Noi siamo l'unico sindacato che ha avuto il coraggio di intervenire a difesa del diritto dei lavoratori di non essere sottoposti ad alcun tipo di ricatto - afferma Maurizio Loschi del sindacato Cub Sanità - Nè quello dell'espulsione dal lavoro quando non si fa la vaccinazione, né un uso discriminatorio del green pass nato per favorire gli spostamenti e che oggi viene usato come strumento di ricatto e oppressione per chi ancora non si è vaccinato. Noi siamo a favore a qualunque intervento sanitario e misura di contenimento, basta che non sia invasiva e che il costo non ricada sui lavoratori e che non ci siano discriminazioni tra un lavoratore e un altro. Lo stato non ha avuto il coraggio di fare un trattamento sanitario obbligatorio per cui chiede il consenso informato alle persone che si sottopongono a vaccinazione. Questo consenso deve essere libero, nel momento in cui si è sottoposti a un ricatto diventa un consenso estorto e per il sindacato questo è inaccettabile.”
A prendere la parola sul paco organizzato sugli scalini di piazza De Ferrari è l'insegnante Simonetta Alai: "Per me è un marchio verde, ha il significato di essere marchiato come una bestia. Nulla è cambiato nel nostro modo di lavorare a prescidenre dal marchio verde. Costringerci all'esibizione di un lasciapassare governativo per avere accesso al proprio posto di lavoro è umiliante per tutti."
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