Olimpiadi Tokio 2021, Pfizer donerà il vaccino ad atleti e delegazioni
di Marco Innocenti
La precisazione del Cio: "Nessun obbligo di vaccinazione ma incoraggiamo tutti a farlo"
Dopo il rinvio deciso lo scorso anno a causa della pandemia, Tokio e tutto il mondo sportivo si preparano a vivere finalmente la XXXII Olimpiade, la prima dell'era covid, che aprirà i battenti il prossimo 23 luglio. Per far sì che tutto si svolga nella più completa sicurezza, il Comitato Olimpico Internazionale ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Pfizer e BioNTech per garantire in tempo un'adeguata fornitura di vaccini a tutte le delegazioni e ai loro atleti, cosicché possano anche ricevere la seconda dose prima dell'inizio dei Giochi. Il Cio ha anche precisato che non ci sarà alcun obbligo di vaccinazione ma che tutti "saranno caldamente incoraggiati a farlo". La fornitura di vaccini per gli atleti e le delegazioni - hanno spiegato le aziende produttrici - non intaccherà in alcun modo la normale fornitura pattuita con i governi dei vari paesi e sarà del tutto gratuita.
"Questa donazione del vaccino - ha commentato Thomas Bach, presidente del Cio - è un altro strumento nella nostra ‘cassetta degli attrezzi’ di misure per contribuire a rendere i Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020 sicuri e protetti per tutti i partecipanti, e per mostrare solidarietà ai nostri gentili ospiti giapponesi. Stiamo invitando gli atleti e le delegazioni partecipanti ai prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici a dare il buon esempio e ad accettare il vaccino dove e quando possibile. Prendendo il vaccino, possono inviare un messaggio potente che la vaccinazione non riguarda solo la salute personale, ma anche la solidarietà e la considerazione del benessere degli altri nelle loro comunità. Vorremmo ringraziare Pfizer e BioNTech per questa donazione molto generosa a sostegno della vaccinazione di atleti e partecipanti ai Giochi in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020”.
Al di là delle dichiarazioni ottimistiche, però, in Giappone si sta combattendo una vera e propria corsa contro il tempo: ameno di tre mesi dall'inizio dei Giochi, infatti, la situazione in tutto Giappone non è rosea come i fiori di pesco tanto amati nel Paese del Sol Levante. La crescita dei contagi continua a preoccupare molto e, dopo aver deciso il divieto d'ingresso a tutti i turisti stranieri, il governo potrebbe anche decidere di far svolgere tutte le gare a porte chiuse, senza ammettere nemmeno una percentuale molto bassa di pubblico locale. Contagi anche lungo il cammino della torcia olimpica, in viaggio verso Tokio: nella Prefettura di Kagoshima, nel sud ovest del paese, sei addetti al controllo del traffico durante il passaggio della torcia sono risultati positivi al covid. Proprio per evitare casi del genere, il Cio ha in previsione l'emanazione di un nuovo e definitivo protocollo di sicurezza nel mese di giugno: tutti gli atleti che entreranno in Giappone per prendere parte alle Olimpiadi dovranno presentare due tamponi negativi e ogni atleta sarà testato quotidianamente.
Tutti gli altri stranieri che entreranno nel paese saranno sottoposti a test più o meno frequenti in ragione del loro ruolo e del tipo di contatto che avranno con atleti e delegazioni. A nessuno sarà consentito utilizzare mezzi pubblici o mangiare al di fuori dei centri sottoposti a stretto controllo sanitario.
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