Civitavecchia, operaio muore in banchina: sciopero anche nei porti liguri per 24 ore
di Riccardo Testa
Altre due morti bianche a Trieste e Savona negli ultimi due giorni
Ancora morti sul lavoro in Italia, ancora un drammatico bollettino che si aggiorna con cadenza quotidiana. Nelle ultime 48 ore sono state tre le vittime, a Civitavecchia, Trieste e Savona. Tre tragici incidenti in cui sono deceduti tre operai.
L'ultimo, in ordine di tempo, quello costato la vita ad Alberto Motta, 29 anni, rimasto schiacciato da un mezzo per il trasporto container su una delle banchine del porto della città laziale. Il fatto è avvenuto nelle primissime ore della mattina: l'operaio prestava servizio per la società che gestisce nello scalo il terminal dei container. Sulla vicenda la Procura ha aperto un fascicolo di indagine affidato gli accertamenti agli agenti della Polizia marittima. «Questa tragedia - ha affermato il presidente dell'autorità portuale di Civitavecchia Pino Musolino - deve spingerci tutti a fare ancora di più affinché simili situazioni non si ripetano».
E l'incidente al porto di Civitavecchia arriva a meno di 24 ore dalla tragedia che si è consumata in un altro scalo marittimo, quello di Trieste, dove Paolo Borselli, operaio 58enne, è morto dopo esser caduto in mare. Dipendente dell'Alpt, l'agenzia per i lavoratori portuali, Borselli è caduto mentre era impegnato nel fare retromarcia con il muletto e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo.
Il terzo incidente si è invece verificato in Liguria, dove a perdere la vita è stato il capo officina dell'azienda di Trasporto pubblico locale di Savona. La vittima è un uomo di 53 anni di Sassello, Stefano Macciò. Dalle prime indagini è emerso che l'operaio è rimasto schiacciato mentre era intento a staccare un autobus da un carro attrezzi. Anche in questo caso la magistratura ha avviato un fascicolo di indagine per chiarire la dinamica di quanto avvenuto. "Questa morte - hanno sottolineato i segretari di Cgil, Cisl e Uil Liguria - è l'ultimo tassello di un'inaccettabile strage silenziosa che non può e non deve rimanere tale. La politica si faccia carico di vincere questa battaglia".
Dopo il secondo incidente i portuali triestini hanno organizzato una protesta al varco 4 ed oggi i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno indetto uno sciopero di 24 ore in tutti i porti, "in segno di lutto". Per i sindacati "è urgente un intervento fattivo e concreto che fermi questa strage. Ci impegniamo fin da subito, nel mettere in campo iniziative con le istituzioni e parti datoriali, mirati a produrre azioni concrete e tempestive, a partire dall'attuazione dei dispositivi che prevedono l'accompagnamento all'esodo dei lavoratori portuali". Secondo le organizzazioni dei lavoratori, inoltre, è "indispensabile" il rafforzamento della formazione, "che ridurrebbe sicuramente l'esposizione al rischio" e "l'aggiornamento della legge sulla sicurezza e salute dei lavoratori portuali".
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