Ovada, 25 aprile, sindaco Lantero: "Salire alla Benedicta è osservare le radici della Costituzione"
di Redazione
"Ogni conquista del passato non va mai data per scontata"
"Se esistono, oggi, reali minacce di mistificazione di quei fatti da parte di gruppi e organizzazioni neofasciste, peggio è il lavoro silenzioso e strisciante di esponenti delle forze di Governo attuali". Lo ha detto il sindaco di Ovada Paolo Lantero, nell'orazione ufficiale del 25 aprile, ricordando l'eccidio della Benedicta. "Sono sotto gli occhi di tutti le politiche avverse ai nostri principi, tra molte il tentativo pericolosissimo di omologazione dell'informazione e una temibile proposta di riforma del nostro ordinamento costituzionale".
"La celebrazione del 25 aprile - ha sottolineato Lantero - "arriva in un momento storico complicato che vive di tensioni e difficoltà globali sempre più gravose. Ogni conquista del passato non va mai data per scontata, ogni traguardo raggiunto, spesso a costo della vita, non va solo commemorato ma onorato e preservato".
Nell'intervento del sindaco di Ovada, al Teatro comunale, diversi sono stati i riferimenti, nell'80esimo anniversario, all'Eccidio della Cascina Benedicta, al confine con la Liguria. "Salire al Sacrario - ha sottolineato Lantero - è osservare le radici della nostra Costituzione. Facciamo quanto possibile affinché si salga, sempre di più, insieme ai giovani". Un passaggio anche sulle prossime elezioni Europee. "Il panorama dei nazionalismi e di posizioni invitanti alla chiusura piuttosto che all'accoglienza sono persistenti. Ecco un altro fronte dove far sentire la voce dei Resistenti".
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