Parolin, Zuppi e gli altri: la Chiesa sceglie il nuovo Papa nel conclave più 'internazionale' di sempre
di M.C.
Mai nella storia dei pontefici c'è stato un periodo così lungo senza un Papa italiano ma i cardinali elettori potrebbero scegliere un altro Papa straniero

Papa Francesco è morto ieri, lunedì 21 aprile, all’età di 88 anni, dopo un improvviso aggravamento delle sue condizioni di salute. L’annuncio ufficiale è stato dato in mattinata dal cardinale Kevin Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, che ha il compito di certificare il decesso del Pontefice. Jorge Mario Bergoglio, primo Papa latinoamericano e gesuita nella storia, lascia il mondo cattolico in lutto. Con la sua scomparsa si apre ora la fase della sede vacante, che porterà nei prossimi giorni all’elezione di un nuovo Pontefice secondo le procedure previste dalla tradizione vaticana.
Lutto – La notizia della morte ha immediatamente gettato la Chiesa cattolica e i fedeli nel cordoglio. In Vaticano le bandiere sono state issate a mezz’asta, mentre in molte diocesi – compresa Genova – le campane hanno suonato a lutto in segno di omaggio. Sono iniziati i novendiali, i nove giorni di preghiera solenne in suffragio del Papa defunto, durante i quali ogni giorno viene celebrata una Messa particolare. Al termine di questo periodo di lutto, avranno luogo i funerali ufficiali di Francesco in piazza San Pietro, presumibilmente all’inizio della prossima settimana. Il rito funebre sarà presieduto dal cardinale decano del Collegio, alla presenza di fedeli, capi di Stato e delegazioni da tutto il mondo. Bergoglio ha espresso il desiderio di una cerimonia sobria: a differenza dei suoi predecessori, non sarà esposto pubblicamente e non verrà sepolto nelle Grotte Vaticane di San Pietro. Per sua volontà, infatti, la salma troverà riposo nella Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma – una scelta inusuale nella storia recente del papato.
Sede vacante – Dal momento della morte di Francesco, la Santa Sede entra nello stato noto come sede vacante. In questo intervallo di tempo non c’è un Papa in carica, e l’amministrazione ordinaria della Chiesa è affidata al camerlengo, il cardinale Farrell: è lui ad assumere temporaneamente la gestione degli affari correnti ma senza poter prendere decisioni di governo a lungo termine né innovazioni dottrinali. Il primo atto simbolico già compiuto è la distruzione dell’Anello del Pescatore, l’anello papale che funge da sigillo ufficiale: viene ritualisticamente rotto alla presenza dei cardinali, a significare la fine formale del pontificato di Francesco. Nel frattempo, il Collegio Cardinalizio – che raggruppa tutti i cardinali – è stato convocato a Roma. Durante la sede vacante, i cardinali si riuniscono in congregazioni preparatorie per sbrigare le questioni urgenti e organizzare l’elezione del nuovo Pontefice, mentre il governo dello Stato Vaticano viene assicurato dai capi dicastero pro tempore. Una curiosità: secondo la tradizione, per accertare la morte del Papa il camerlengo chiama il Pontefice defunto per nome tre volte e proclama la frase latina “Vere Papa mortuus est” (“Veramente il Papa è morto”) prima di dare comunicazione ufficiale al mondo.
Conclave – Entro quindici-venti giorni dalla morte del Papa dovrà iniziare il conclave, il processo chiuso di elezione del successore. Saranno oltre centoventi i cardinali elettori – tutti quelli con meno di 80 anni – a partecipare. Arrivati a Roma da ogni parte del mondo, si ritireranno nella Cappella Sistina, che verrà sigillata per garantire la segretezza assoluta delle votazioni. La parola conclave deriva dal latino cum clave, “con la chiave”, proprio perché i cardinali vengono chiusi a chiave senza contatti con l’esterno finché non avranno scelto il nuovo Papa. Le procedure sono quelle codificate dalla Costituzione apostolica: le votazioni avvengono in sessioni segrete, con schede cartacee su cui ciascun elettore scrive il nome del candidato scelto. Ogni giorno possono tenersi fino a quattro scrutini (due al mattino e due al pomeriggio). Per essere eletto, un candidato deve ottenere una maggioranza qualificata di almeno i due terzi dei votanti. Al termine di ogni scrutinio, le schede vengono bruciate in una stufa apposita nella Sistina: se nessun candidato ha raggiunto il quorum, si aggiungono sostanze chimiche per produrre il famoso fumo nero, la fumata nera visibile dal comignolo, ad indicare all’esterno che l’elezione non c’è ancora stata. Quando invece un cardinale ottiene i voti necessari ed accetta l’incarico, le schede dell’ultima votazione vengono bruciate con paglia secca: il fumo diventa bianco, la fumata bianca che annuncia al mondo l’avvenuta elezione del nuovo Pontefice. A quel punto, dopo che il nuovo eletto è stato rivestito dell’abito bianco e ha scelto il nome pontificale, il cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia centrale di San Pietro proclamando l’antica formula “Habemus Papam” seguita dal nome scelto dal nuovo Papa. Pochi istanti dopo, il nuovo Pontefice si presenterà alla folla festante impartendo la benedizione Urbi et Orbi (alla città di Roma e al mondo), segnando l’inizio ufficiale del nuovo pontificato.
Cardinali elettori – Il collegio dei cardinali elettori che si riunirà in conclave è il più numeroso e variegato di sempre. Attualmente si contano circa 130 porporati con diritto di voto, provenienti da tutti i continenti. Di questi, la maggioranza – oltre i due terzi – sono stati nominati da Papa Francesco durante i suoi 12 anni di pontificato. Molti osservatori ritengono che questa composizione, frutto delle scelte di Bergoglio nel creare cardinali spesso provenienti da Paesi periferici e realtà emergenti, potrebbe influenzare l’orientamento del prossimo conclave. Il collegio odierno vede infatti una forte rappresentanza di Africa, Asia e America Latina, segno dell’universalità della Chiesa: figure provenienti da diocesi come Kinshasa, Manila, Mumbai o San Paolo siederanno accanto ai porporati europei nel decidere il futuro Papa. In questo conclave diminuiranno invece gli italiani rispetto al passato (saranno poco meno di 20), mantenendo comunque il singolo gruppo nazionale più numeroso. Da segnalare che nessun cardinale ligure prenderà parte alla votazione: l’arcivescovo emerito di Genova Angelo Bagnasco, l’unico porporato originario della Liguria, ha infatti superato gli 80 anni e, come prevede la norma, non può entrare in conclave.
Conclavi storici – L’elezione papale è un rituale antico, ricco di storia e aneddoti. In passato alcuni conclavi sono stati particolarmente significativi. Nel 1978, ad esempio, si tennero ben due conclavi a poche settimane di distanza: prima quello che elesse Papa Giovanni Paolo I (Albino Luciani) e, dopo la sua improvvisa morte dopo soli 33 giorni di pontificato, un secondo conclave scelse Karol Wojtyła come Giovanni Paolo II. Fu un evento epocale perché Wojtyła divenne il primo Papa non italiano dopo 455 anni, rompendo una tradizione che durava dal Rinascimento. Anche il conclave del 2013 ha segnato la storia: i cardinali elessero proprio Jorge Mario Bergoglio come Papa Francesco, il primo pontefice proveniente dalle Americhe e primo appartenente all’ordine dei gesuiti, a testimonianza dei cambiamenti in atto nella Chiesa. In tempi più recenti, i conclavi sono stati relativamente brevi: quello del 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II, durò appena due giorni (con l’elezione di Benedetto XVI al quarto scrutinio), e anche nel 2013 furono sufficienti cinque votazioni in due giorni per giungere alla fumata bianca. Guardando più indietro nei secoli, il conclave più lungo della storia si svolse a Viterbo tra il 1268 e il 1271 e durò quasi 3 anni: i cardinali dell’epoca, divisi da forti contrasti, impiegarono 33 mesi per accordarsi su un nuovo Papa. Da quell’estenuante esperienza nacque la pratica di isolare i cardinali cum clave e persino di ridurre loro cibo e comfort, proprio per affrettare la decisione – misure drastiche che risultarono efficaci e gettarono le basi delle regole sui conclavi ancora in vigore. Infine, una curiosità moderna: dal 1914 il Vaticano utilizza un sistema specifico per le fumate, aggiungendo sostanze chimiche per assicurare un nero denso o un bianco brillante, dopo alcuni episodi in passato in cui il fumo apparve di colore incerto creando momenti di confusione tra i fedeli in attesa.
Papabili – Come ad ogni vigilia di conclave, è già iniziato il toto-Papa, il dibattito sui possibili candidati al soglio di Pietro. La parola finale spetterà allo Spirito Santo – secondo la fede cattolica – attraverso il voto dei cardinali, ma intanto media e vaticanisti tracciano identikit dei principali papabili. Tra i nomi più ricorrenti figura il cardinale Pietro Parolin, 70 anni, Segretario di Stato vaticano: diplomatico esperto e già stretto collaboratore di Francesco, Parolin rappresenta una candidatura di continuità istituzionale e moderazione, forte della conoscenza della Curia romana e dei delicati equilibri geopolitici. Un altro nome di peso è quello del cardinale Matteo Zuppi, 69 anni, arcivescovo di Bologna: esponente della Comunità di Sant’Egidio, molto attivo sul fronte sociale e nella mediazione per la pace (di recente inviato in missione in Ucraina), Zuppi è considerato vicino alla sensibilità pastorale di Francesco e gode di stima per il suo carisma pastorale. Dal continente asiatico, il candidato più noto è il filippino Luis Antonio Tagle, 67 anni, già arcivescovo di Manila e ora a capo di un importante dicastero in Vaticano: Tagle, spesso citato come possibile primo Papa asiatico, incarna una Chiesa giovane e missionaria, ed è apprezzato per la capacità comunicativa e l’esperienza accumulata accanto a Francesco (che lo ha voluto a Roma). Accanto a questi, non mancano altri nomi e possibili outsider: dal campo africano viene menzionato il cardinale ghanese Peter Turkson, 76 anni, già presidente di importanti organismi vaticani, che potrebbe dare alla Chiesa il primo pontefice africano dell’era moderna; mentre tra i porporati di orientamento più conservatore si cita talvolta il cardinale Robert Sarah (79 anni, Guinea), già prefetto vaticano, amato da frange tradizionaliste. L’elenco dei papabili include anche figure di diverse nazionalità, a riprova dell’universalità del collegio: dall’America Latina (dove spicca, ad esempio, il brasiliano Odilo Scherer, arcivescovo di San Paolo) fino al Canada (il nome del cardinale Gérald Lacroix viene talora accennato). Va sottolineato, tuttavia, che la storia insegna come ogni conclave possa riservare sorprese: spesso il Papa eletto non era in cima alle previsioni della vigilia. Gli osservatori notano anche che all’interno del Collegio cardinalizio si confronteranno diverse visioni – tra chi auspica continuità con le riforme e lo stile pastorale di Francesco, e chi potrebbe preferire un profilo più tradizionale – ma solo l’esito delle votazioni potrà dire quale direzione prenderà la Chiesa. In definitiva, fino alla fumata bianca ogni ipotesi resta aperta e il nome del nuovo Papa rimane un’incognita: il mondo attende con rispetto e curiosità di conoscere chi sarà il successore di Papa Francesco alla guida della Chiesa cattolica.
Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci anche su Whatsapp, su Instagram, su Youtube e su Facebook.
Tags:
Papa Francesco funerali conclave successione cardinali papa San Pietro cappella sistina habemus papamCondividi:
Altre notizie

Papa Francesco, svelato il testamento: ecco le sue ultime volontà
22/04/2025
di M.C.

Sereno sulla Liguria, lievi velature a Ponente e cumuli sui rilievi nel pomeriggio
22/04/2025
di red. tel


Morte Papa Francesco, la commozione dei genovesi: "Piaceva anche ai non credenti"
21/04/2025
di Anna Li Vigni


Morte Papa Francesco, Comunità di Sant'Egidio: difesa della pace e fratellanza umana eredità preziose
21/04/2025
di Anna Li Vigni