Peste suina, Piana: "Puntiamo su recinzioni e riduzione della zona rossa"
di Marco Innocenti
"Dopo 2 anni di covid e dopo le alluvioni del 2019, nel nostro entroterra ci sono realtà che non possono tollerare nuove restrizioni o altri lockdown"
Dopo le prime misure messe in atto per contenere la peste suina, il lockdown dei boschi, l'abbattimento a tappeto dei suini d'allevamento nella zona rossa, adesso dopo la visita degli esperti arrivati da Bruxelles, il rischio concreto è che arrivino nuove restrizioni, imposte dall'Europa o da Roma. "Ho appena concluso una riunione con tutti i 36 sindaci coinvolti nelle chiusure per il contenimento della peste suina - spiega il vicepresidente di regione Liguria Alessandro Piana - Oggi al tavolo di crisi porterò le istanze del territorio, degli amministratori e dei portatori d'interesse perché non possiamo subire scelte imposte dall'alto che prevedano chiusure e lockdown in determinati territori. Teniamo presente che dopo 2 anni di covid e le alluvioni del 2019, abbiamo delle realtà dell'entroterra che sono chiuse ormai da troppo tempo. Vanno considerati anche i progetti messi in atto da Regione Liguria. Abbiamo fatto i compiti a casa, abbiamo fatto i monitoraggi e predisposto dei piani di recinzione sfruttando le strade e le autostrade, abbiamo interloquito con i vertici di Aspi per potenziare le recinzioni lungo la A7 e la A26. Certo non accetteremo pedissequamente quello che ci verrà calato dall'alto, dagli esperti europei o del ministero. Altrimenti viene meno la corretta interlocuzione fra enti".
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