Peter Hook, ex Joy Division: "Bello tornare a Genova, ci regalò le copertine di Closer e Love Will Tear Us Apart"
di Stefano Rissetto
Due statue di Staglieno per altrettanti dischi che hanno fatto la storia del punk tra i Settanta e gli Ottanta
Tra pochi giorni Peter Hook, ex bassista dei Joy Division oggi attivo col suo gruppo "Peter Hook and the Light", tornerà a Genova per suonare al Goa Boa Festival. L'appuntamento è per il 1 luglio.
Il musicista britannico è molto legato alla nostra città per un motivo culturale ed estetico, anzi storico. Ai tempi della militanza nello storico gruppo post punk, una fiammata di genio sul finire degli anni Settanta nel segno del frontman e cantante Ian Curtis, due foto di Genova comparvero sulla copertina dell'album "Closer" e del singolo "Love Will Tear Us Apart". Si trattava di altrettanti esempi della statuaria monumentale della necropoli di Staglieno: nel primo caso il complesso della tomba Appiani, scolpita dal maestro Paemio (in basso a sinistra), nel secondo una figura femminile della tomba Ribaudo, opera del maestro Toso (in basso a destra).
"Mancano solo 5 giorni e torneremo a Genova, Italia... L'ultima volta che abbiamo suonato a Genova nel 2015, abbiamo avuto una visita fantastica - scrive Hook sul suo profilo social - al cimitero di Staglieno che ospita le tombe presenti sulle copertine sia dell'album 'Closer' che del singolo 'Love Will Tear Us Apart'". Nel 2015, Hook si era recato per la prima volta a Staglieno (in alto nella foto).
Tra l'altro il titolo del secondo brano è l'epigrafe scelta da Curtis, fuggito dal mondo nel 1980 a decretare la fine del gruppo, per il proprio sepolcro. Probabile che il bassista e i suoi compagni ripetano la visita, nel luogo che aveva creato più di quarant'anni fa un cortocircuito di popolarità fra la loro musica e i monumenti neoclassici di Staglieno.
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