Pirondini si scaglia sul ministro Sangiuliano: "Abbia un sussulto di dignità"
di Redazione
Il M5S e il PD chiedono spiegazioni al ministro Sangiuliano su presunte irregolarità e falle di sicurezza
La vicenda della presunta 'consigliera' del ministro Sangiuliano infiamma la poltica nazionale di inizio settembre: i capigruppo del M5S nelle commissioni Cultura della Camera e del Senato, Antonio Caso e il ligure Luca Pirondini, hanno richiesto infatti spiegazioni dettagliate su una serie di presunte irregolarità legate a questa vicenda. Secondo il M5S, una "consigliera" non formalmente riconosciuta come tale avrebbe partecipato a incontri riservati, scambi di email contenenti informazioni sensibili, e riunioni interne al ministero senza averne titolo. Inoltre, vi sono sospetti che questa persona abbia preso parte a eventi pubblici in qualità di "collaboratrice" del ministro, con viaggi e benefit pagati con soldi pubblici.
"Devono spiegare se è vero che questa persona abbia partecipato a eventi pubblici come collaboratrice di Sangiuliano, e se tali trasferte siano state finanziate con fondi pubblici", dichiarano Caso e Pirondini. "Inoltre, è necessario chiarire se le è stato promesso un ruolo nell'organizzazione del G7 della Cultura di Pompei e il motivo dello spostamento della sede da Positano a Pompei".
Anceh il PD, attraverso la capogruppo nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, ha espresso preoccupazioni simili, sottolineando i rischi per la sicurezza nazionale. Manzi ha dichiarato che "il G7 Cultura è ancora sicuro?" dopo la divulgazione di documenti che dimostrerebbero come il gabinetto del ministero della Cultura, su richiesta di Sangiuliano, abbia condiviso con soggetti estranei alla pubblica amministrazione informazioni e documenti sensibili riguardanti i piani di sicurezza e di spostamento dei ministri e delle delegazioni che parteciperanno al vertice internazionale di Pompei.
"Questa situazione è estremamente grave," continua Manzi, "dimostra gravi falle organizzative su cui chiediamo chiarezza. Dobbiamo accertare se sono state rivelate a persone non autorizzate informazioni sensibili, potenzialmente utili per vantaggi economici. E perché il ministro non parla? È sotto ricatto?"
Manzi ha inoltre sottolineato che la presunta consigliera, mai formalmente nominata, avrebbe partecipato a missioni istituzionali e a sopralluoghi per la definizione di importanti aspetti legati alla sicurezza dell’evento, sollevando ulteriori dubbi sulla gestione del ministero.
In risposta a queste accuse, è stata richiesta una convocazione urgente del ministro Sangiuliano in Parlamento per fornire chiarimenti e rispondere alle domande sulla vicenda. Il silenzio del ministro fino ad ora è stato definito come "imbarazzato" e "inaccettabile" da parte dei rappresentanti dell'opposizione.
Nel frattempo, la pressione sul Presidente del Consiglio Giorgia Meloni cresce, con domande dirette sul suo sostegno al ministro sotto accusa e sulla sua mancanza di dichiarazioni pubbliche in merito alla situazione. "Quando arriverà un sussulto di dignità dal duo Meloni-Sangiuliano?" si chiedono i rappresentanti del M5S.
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