Polemica antifascismo e anticomunismo a Tursi, il Pd silura Cristina Lodi
di Alessandro Bacci
L'ex capogruppo è accusata di non avere trasmesso il testo dell'odg e quindi di aver provocato l'errore alla base dell'astensione da parte dei Dem
Il caso dell'ordine del giorno sull'anagrafe antifascista ma anche anticomunista è deflagrato nel Pd genovese. La capogruppo in consiglio comunale Cristina Lodi è stata silurata dai suoi compagni, accusata di non avere trasmesso loro il testo dell'odg e quindi di aver provocato l'errore alla base della criticata astensione da parte dei Dem. Gli altri consiglieri comunali nella notte, con una nota, hanno annunciato di aver eletto Alessandro Terrile come nuovo capogruppo.
"In esito alle riunioni di questi giorni del gruppo del Pd di Genova, abbiamo sollevato questioni politiche e organizzative, e chiesto che si aprisse una riflessione libera e franca sugli errori commessi, sul metodo di lavoro, sui ruoli interni al gruppo, rinviando ogni scelta all'esito di quella discussione - scrivono i quattro consiglieri in una nota - preso atto dell'indisponibilità della capogruppo perfino ad avviare tale discussione, la maggioranza del gruppo consiliare ritiene sia necessario un segnale forte e chiaro di risposta in città, nell'aula consiliare e nel partito". La nota conclude: "Al fine di attendere alle prossime battaglie consiliari previste già nei prossimi giorni con la riforma del decentramento e l'esame del bilancio, la maggioranza del gruppo del Partito Democratico ha eletto il nuovo capogruppo nella persona del consigliere Alessandro Terrile". Una frattura che, in realtà, esisteva sin dall'inizio della legislatura: la nomina di Lodi a capogruppo era stata vissuta come un'imposizione in nome di equilibri fra mozioni, e che si è aperta definitivamente negli ultimi mesi, dopo l'esito negativo delle elezioni regionali. Nelle prossime ore sarà convocata una direzione provinciale del Pd e saranno organizzate riunioni nei vari circoli.
Con un lungo post Cristina Lodi su Facebook ha spiegato la situazione: "Non avendo risposto alla pretesa che io mi dimettessi il gruppo ha votato quattro a uno il nuovo capo gruppo. A seguito di quando accaduto in Consiglio Comunale in merito al voto di astensione sul documento che equiparava fascismo a comunismo, antifascismo e anticomunismo tengo a sottolineare che il mio è stato un errore come capo gruppo di cui ho subito chiesto scusa tuttavia è evidente che si è sviluppata una operazione di potere ed evidentemente non si aspettava altro che un mio errore per rimuovermi dall'incarico. Ho affrontato senza sottrarmi alla discussione 9 ore di gruppo consiliare, io contro 4 colleghi consiglieri. Ho ascoltato e proposto mediazioni ma nulla è stato accolto: dalla pretese dimissioni di venerdì alla messa a disposizione del ruolo di lunedì, nulla è cambiato, "perché il partito deve dare un segnale" E " Prendere un provvedimento" cioè la testa della capo gruppo secondo un rito preciso. Nella volontà che venisse discussa la mia posizione anche in partito, il segretario nel duplice ruolo di consigliere ha chiesto l'accelerazione della decisione. Ha così ottenuto probabilmente che nelle prossime settimane si discuterà dell' imputata e non dell'ennesima colpevole assenza del partito che nella settimana dopo il fattaccio non ha riunito né la segreteria né la direzione per fare fronte comune e condannare Bucci e il centrodestra che hanno fatto una vera porcheria. Ancora una volta si è persa un'occasione politica, ma si parlerà dell' imputata con il sollievo che, come mi è stato spiegato, in questo modo i colleghi si vergogneranno per il loro voto, ma ora un po' meno! In tutto questo sono anche molto dispiaciuta e stupita per i toni della discussione e gli atteggiamenti di molti consiglieri che hanno spesso mostrato aggressività davvero inaspettata dopo il percorso condiviso di tre anni e mezzo senza che ci fosse nei confronti del mio operato come capogruppo alcuna critica o dissenso. Io so di aver lavorato sodo sempre per il bene del gruppo e del partito a testa alta continuerò a farlo con passione voglia e tenacia onorando il mandato degli elettori che in fondo sono gli unici veri giudici del nostro operato di politici."
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