Polizia di Stato in campo contro le truffe, tutte le strategie per non farsi ingannare
di Emilie Lara Mougenot - Riccardo Olivieri
L’ultima indagine, avviata da Genova, ha portato a 77 misure e sequestri per svariate centinaia di migliaia di euro: la base operativa era a Napoli e Aversa
Una complessa attività investigativa condotta dalla Polizia di Stato ha portato alla luce un’organizzazione criminale dedita a truffe seriali ai danni di persone anziane. Con il supporto delle Squadre Mobili di numerose province italiane, sono stati eseguiti 77 provvedimenti nella sola giornata di oggi, che si sommano a 75 arresti in flagranza già effettuati durante le indagini. Complessivamente, il numero delle misure restrittive è salito a 152.
Refurtiva sequestrata – Durante gli interventi sono stati sequestrati gioielli e denaro contante per un valore stimato di oltre 1 milione e 700 mila euro, dimostrando la forte redditività dell’attività illecita. I cosiddetti “trasfertisti” utilizzavano appartamenti in affitto temporaneo in diverse città italiane per spostarsi e colpire nuove vittime, organizzando vere e proprie spedizioni truffaldine.
Modalità operative – I truffatori si presentavano come carabinieri o poliziotti, raccontando alle vittime che un loro parente aveva causato un incidente e che serviva un’immediata somma di denaro per evitare conseguenze giudiziarie. Una volta ottenuta la fiducia dell’anziano, entrava in azione il trasfertista, che ritirava personalmente contanti o oggetti preziosi, documentando la consegna con una foto da inviare alla centrale operativa.
I criminali spesso si presentavano in modo curato, con abiti professionali o divise per accreditarsi e ottenere la fiducia delle vittime.
Obiettivi fragili – L’organizzazione puntava alle persone più vulnerabili: la fascia d’età maggiormente colpita è quella sopra gli 80 anni. I truffatori sfruttavano abilità comunicative e manipolative per ottenere informazioni sensibili in pochi secondi. In molti casi le vittime non si accorgevano nemmeno di aver fornito loro stessi il nome del parente coinvolto.
Appello alla cittadinanza – La Polizia rinnova l’invito alla massima prudenza, raccomandando di non fidarsi di sconosciuti che chiedono denaro o beni preziosi, anche se si qualificano come rappresentanti di enti ufficiali. “Chiamate subito il 112” è il messaggio chiave lanciato dalle forze dell’ordine, che esortano anche a sporgere denuncia, elemento fondamentale per identificare i responsabili.
Segnali d’allarme – I cittadini sono invitati a diffidare da chi chiede di contare denaro appena prelevato, da chi tenta di distrarre durante i pagamenti o da chi propone risarcimenti immediati per presunti danni automobilistici. Allo stesso modo, in casa, è necessario prestare attenzione a falsi tecnici, operatori o benefattori non attesi.
Ruolo delle famiglie e dei vicini – Figli, nipoti e parenti sono chiamati a vigilare e a sensibilizzare gli anziani sui comportamenti da adottare in situazioni dubbie. Anche il buon vicinato può fare la differenza, offrendo ascolto e supporto agli anziani del quartiere e segnalando eventuali situazioni sospette alle autorità.
Indicazioni finali – Non devono mai essere condivise informazioni personali, bancarie o relative all’utenza domestica con sconosciuti. Anche durante interventi tecnici, è consigliabile non restare soli. L’intera operazione rientra ancora nella fase delle indagini preliminari: ogni eventuale responsabilità sarà accertata solo con sentenza definitiva
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