Ponte Morandi, Diaz: "Tentativi di eludere il processo? È sgradevole ma ce lo aspettavamo"
di Alessandro Bacci
Il fratello di una delle vittime: "Le carte ci permettono di dire che chi è morto il 14 agosto è stato assassinato non è stata una tragedia"
Inizia l'udienza preliminare dell'indagine per il crollo del ponte Morandi. A partire dalle 9.30 nella tensostruttura del tribunale di Genova è iniziata la discussione. “È una giornata molto importante, oggi finalmente inizia il processo per quella tragedia - racconta Emmanuel Diaz il fratello di una delle vittime - Arriviamo con una base molto solida data dagli incidenti probatori che ci hanno permesso di capire la verità: il ponte Morandi è caduto per la corrosione dovuta all'incuria del gruppo Atlantia. Arriviamo con tante carte che ci permettono di dire che chi è morto il 14 agosto è stato assassinato non è stata una tragedia. Sono successe tante cose, è difficile essere qui ma è un dovere per chi non c'è più. Vedere questi tentativi di eludere il processo è sgradevole ma ce lo aspettavamo, sono stati definiti persone prive di scrupoli nei confronti dell'utenza. Affrontiamo anche questi passaggi sapendo che la verità è dalla nostra.”
“Va detto che il problema per queste persone non è un giudice o un altro - afferma Diaz commentando il tentativo di ricusare il giudice - Il problema è che hanno compiuto un crimine e sono stati scoperti, ma hanno continuato ad applicare delle strategie per nascondere tutto. Non si sono limitati a permettere il degrado dell'intera rete autostradale ma hanno cercato di nascondere tutto anche dopo essere stati scoperti.”
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