Ponte Morandi. Il papà di Altadonna: “Abbandonati dai politici”
di Michele Varì
2 min, 51 sec
Suo figlio è morto nel crollo: “Il colpevole è Autostrada, ma tanto nessuno andrà in galera"
"I politici ci sono stati vicini solo nel giorno dei funerali, poi sono spariti, ci hanno abbandonato. Non ci hanno neppure inseriti nel Decreto Genova. Ma io da loro non mi aspettavo niente, so che raccontano sempre quello che gli conviene, ma è inutile gridare o fare denunce, tanto mio figlio Luigi non me lo può ridare nessuno”.
A parlare è Giuseppe Matti Altadonna, il padre di Luigi, l'autista di "Mondo Convenienza" di 35 anni morto a bordo del furgone mentre stava facendo delle consegne. Il collega al suo fianco, Gianluca Ardini, si è salvato per miracolo dopo ore e ore al fianco del cadavere di Luigi.
“Se urlando potessi riavere mio figlio lo farei, ma non è così. E allora adesso facciamo solo in modo che tragedie come queste non si ripetano più.
Mio figlio era uomo felice, aveva da poco trovato un lavoro ed aveva una moglie, Lara, e quattro splendidi figli” racconta Matti Altadonna, agente penitenziario che dopo una vita in servizio nelle carceri di Marassi e Pontedecimo dal 2104 si era trasferito nella sua Calabria per godersi la pensione.“Ma dopo la tragedia sono tornato a Genova, ho preso una casetta in affitto a Morego, così possiamo stare al fianco di Lara e dei nostri nipoti”.
Alcuni familiari delle altre vittime sono stati molto critici con i politici e non parteciperanno alla commemorazione ufficiale del mattino. Matti Altadonna non è d'accordo: “Io parteciperò alla commemorazione con i politici e anche a quella organizzata al pomeriggio da noi familiari per ringraziare i soccorritori che ci hanno aiutato sotto il ponte. Dobbiamo essere riconoscenti ai volontari, i medici, gli agenti, a gente come i pompieri che ha scavato a mani nude fra i detriti per cercare di salvare i nostri cari”.
Giuseppe Matti poi spiega: “Io sono entrato nella chat del comitato dei familiari delle vittime da alcuni mesi, non conosco tutti , anche perchè noi, al contrario degli sfollati, che sono sempre stati uniti, compatti, e per questo hanno fatto rumore, siamo sempre stati divisi, noi siamo sparsi in mezza Europa, ci sono persone di ogni regione d'Italia e tanti stranieri, albanesi, francesi, moldavi. In tanti, e li capisco, hanno preferito vivere il proprio dolore da soli, come i familiari dei ragazzi campani che hanno scelto di celebrare dei funerali privati. Di fronte a tanto dolore ognuno ha reagito a suo modo, ed è giusto così”.
La famiglia di Matti Altadonna ha ricevuto un risarcimento da Autostrade, ma di cifre Giuseppe non parla, “hanno applicato le tariffe delle polizze delle assicurazioni” taglia corto.
L'ex poliziotto ha le idee chiare su chi sono i responsabili della tragedia che gli ha strappato un figlio: “Il ponte è crollato perché Autostrade non hanno fatto la manutenzione. Io mi fido del procuratore Francesco Cozzi, lo conosco, so che è una persona seria e capace che lavora in silenzio. Se sarà fatta giustizia? Credo di no, non credo che nessuno andrà in galera, magari saranno condannati, ma si sa come finiscono queste cose in Italia fra appelli e contro appelli. Io il ponte lo avrei rifatto costruire ad Autostrade, a loro spese, visto che per 25 anni non lo hanno controllato. Oppure gli avrei sequestrato i soldi necessari per costruirlo. Ma ai Benetton cosa vuole che gliene frega del Ponte? E ora gli hanno dato pure Alitalia. Salvini ha difeso Autostrade? Non mi interesso, io in queste bassezze non ci voglio entrare, tanto i politici sono tutti uguali e per loro è sempre colpa degli altri”.
Michele Varì
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