Ponte Morandi, monsignor Tasca: "Chi soffre, cerchi il dialogo per trovare risposte"
di Edoardo Cozza
L'arcivescovo di Genova durante l'omelia della Messa in San Bartolomeo della Certosa: "Anche Gesù si sentiva abbandonato, ma ha cercato il colloquio"
Nel terzo anniversario del crollo del Ponte Morandi, le commemorazioni partono con la Messa officiata in San Bartolomeo della Certosa. A presiederla, l'arcivescovo monsignor Tasca, che durante l'omelia ha paragonato il senso di abbandono di chi soffre per la perdita delle vittime o per altri danni causati dalla tragedia del Morandi allo smarrimento che Gesù visse in una fase della sua vita: "Gesù, in un momento più complicato, vede alcune certezze incrinarsi e allora si fa delle domande: è interessante vedere come agisce, perché cerca una relazione, un colloquio col Padre.
Nella fatica, nella difficoltà si cerca di relazionarsi: è bello oggi essere qui per testimoniare questa ricerca di risposte alle tante domande che abbiamo. Penso ai familiari delle vittime, alle altre persone che soffrono: anche Gesù si sentiva abbandonato e si chiedeva come mai. Oggi noi chiediamo aiuto e supporto al Signore per trovare le risposte che stiamo cercando. Chi sta soffrendo non deve sentirsi mai solo: deve sentire la vicinanza, il dialogo di chi gli sta intorno e che si impegna ad ascoltare, a prendersi cura, a non lasciare nulla d'intentato. Solo l'amore crea, l'odio distrugge: è un messaggio di padre Kolbe che è di una forza, di una vita incredibile" ha concluso l'arcivescovo.
Alla cerimonia in chiesa presenti anche i ministri Giovannini (infrastrutture) e Cartabia (Giustizia).
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