Ponte Morandi, partite le fiaccolate con buona partecipazione di gente
di Edoardo Cozza
Le prime testimonianze: "Mi sento sfollata e sopravvissuta, ma ho perso la mia casa"; poi la rabbia: "Serve giustizia per davvero"
Le tre fiaccolate per commemorare la tragedia del Morandi sono partite per convergere poi al ponte delle Rattelle. Buona partecipazione di gente, tanti anche coloro che hanno perso la casa in quell'occasione.
Tra loro ecco la storia di Graziella: "Provo un mix di sentimenti di rabbia, di tristezza: io ho lasciato la mia casa in via Porro, ma ora vivo a San Biagio. La mia casa non è crollata, la vedo e mi si stringe il cuore: lì ci ho vissuto, ci ero nata ed è sempre stato il mio mondo. Io ero uscita, per fortuna non mi sono trovata lì sotto al momento del crollo, ma mi sono trovata poi senza niente. Mi sento sfollata e sopravvissuta".
Alle commemorazioni anche tanta gente che semplicemente vuole mostrare vicinanza: "Io ero a lavoro quando mia moglie mi ha girato la notizia: sembrava quasi uno scherzo, non avrei mai pensato a una cosa del genere".
"Un ricordo devastante, non si può dimenticare e non si possono più sopportare prese in giro e parole: c'è bisogno di fatti e di supporto concreto per tutte queste persone che hanno sofferto e soffrono. Serve giustizia vera" è il lamento di un'altra persona che partecipa ai cortei.
Il fratello di una delle vittime ricorda: "Noi vivemmo da lontano quegli attimi, perché eravamo in Calabria. Fu un susseguirsi di notizie fino all'ultima, quando ci fu detto che era stato portato nell'istituto di medicina legale. Tremendo, fu tremendo".
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