Ponte Morandi, Possetti: "Esclusione del comitato? Lotteremo per cambiare la norma"
di Alessandro Bacci
"Il 2 dicembre faremo un presidio silenzioso di fronte alla prefettura. È talmente forte il dolore che mi dà la forza di fare cose che non mi sarei mai immaginata"
Il comitato Ricordo vittime del Ponte Morandi è stato escluso dalle parti civili nel corso dell'udienza preliminare nell'ambito dell'inchiesta sul crollo. Lo ha deciso il gup Paola Faggioni. Per il giudice il comitato delle vittime, che riunisce gran parte dei familiari, non può essere ammesso come parte civile per "carenza di legittimazione visto che è stato costituito dopo i fatti". Il gup sta escludendo gran parte delle associazioni che hanno chiesto di costituirsi parte civile.
A commentare la notizia a Telenord è Egle Possetti, la presidente del comitato: “Ovviamente noi abbiamo fatto questo tentativo perché era necessario, pensavamo che questo processo potesse cambiare quello che è avvenuto fino ad oggi. In tutte le altre tragedie non c'è mai stata l'ammissione di un comitato, proprio per la norma che impone che si possano costituire coloro che hanno avuto una costituzione antecedente al fatto. Chiaramente i parenti non potevano costituirsi prima, noi speravamo che questo processo potesse tracciare un solco un po' diverso per i comitati. Non è stato così, noi ci muoveremo comunque perché questa norma cambi. Noi battagliamo perché questo è l'unico modo per avere le nostre famiglie nel cuore e tentare di dare giustizia e dignità alla loro morte. Noi andremo avanti. Il 2 dicembre faremo un presidio silenzioso di fronte alla prefettura e poi chiederemo al prefetto che il nostro disegno di legge sia portato avanti in questa legislatura. Se i cittadini avranno voglia di essere con noi, tranquilli e silenziosi, ci farà molto piacere.”
ma in cosa consiste il vostro disegno di legge? “Il disegno di legge che abbiamo presentato chiede che venga istituita la figura di vittime dell'incuria. In pratica un po' come successo per le vittime del terrorismo. Questo disegno di legge vuol dare gli stessi diritti che hanno avuto le vittime del terrorismo ai parenti più deboli che hanno vissuto queste situazioni. Questo per dare una responsabilità allo stato che non è riuscito a proteggere i cittadini. Questo disegno di legge è stato apprezzato da tutti ma giace in parlamento. Noi vorremmo che si concretizzasse un intervento serio dei politici, chi si troverà nelle nostre condizioni dovrà essere trattato in modo diverso.”
Dove trova tutta questa forza? “Ogni tanto non so neanche io come riesco, ma l'amore che provo per la mia famiglia è così grande nonostante il dolore che non si fermerà mai. È talmente forte il dolore che mi dà la forza di fare cose che non mi sarei mai immaginata. Quando parlo del comitato acquisisco una determinazione che come sorella, zia o cognata non potrei mai avere.”
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