Ponte Morandi, venti reperti utili alle indagini dopo la demolizione controllata
di Redazione
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Particolare attenzione sugli attacchi, sia in alto che in basso, della Pila 10
Dopo la demolizione controllata di venerdì scorso delle Pile 10 e 11 di Ponte Morandi, i periti e i consulenti hanno catalogato una ventina di reperti ritenuti utili per le indagini. L'attenzione degli esperti si sarebbe concentrata in particolare sugli attacchi, sia in alto che in basso, della pila 10. Non a caso le varie parti delle pile erano state colorate prima delle esplosioni, in modo da rendere possibile la loro corretta individuazione dopo la demolizione.
Adesso i resti verranno sezionati con cura per far sì che possano essere conservati dentro l'hangar. Tali operazioni sono appena iniziate e andranno avanti nei prossimi giorni in stretta collaborazione con il team dei demolitori. Non è escluso che i resti sequestrati possano essere inviati al laboratorio svizzero che aveva già analizzato i resti della Pila 9, quella crollata lo scorso 14 agosto.
Secondo quanto era emerso dagli atti dell'inchiesta, infatti, la pila 10 (demolita venerdì scorso) era in condizioni peggiori anche della Pila 9, quella poi crollata. Entrambe avrebbero dovuto essere rinforzate. Il progetto venne approvato nel giugno 2018, anche se di quel rinforzo si iniziò a parlare già nel 2015.
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