Porto di Cagliari, "Vincolo paesaggistici blocca la crescita": la lettera a Conte
di Marco Innocenti
Sindaco, AdSP del mare di Sardegna e le altre autorità cittadine scrivono al premier: "Non possiamo perdere opportunità: in gioco posti di lavoro"
Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu unitamente al Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna Massimo Deiana, al Presidente CACIP Salvatore Mattana, al Presidente Confindustria Sardegna Meridionale Francesco Marini, al Segretario Generale CGIL Cagliari Carmelo Farci, al Segretario Generale UST CISL Cagliari Beniamino Contu e al Segretario Sud Sardegna UIL Andrea Lai, hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in merito alla grave situazione del Porto Canale di Cagliari.
“Sul Porto Canale - si legge nella lettera - insiste ancora un vincolo paesaggistico avente come oggetto la “Dichiarazione di notevole interesse pubblico della spiaggia della Plaja”. L’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna ha più volte chiesto la riduzione del vincolo al di fuori delle dighe foranee delimitanti il porto. La costruzione del Porto Canale ha, infatti, modificato i luoghi e la preesistente spiaggia non esiste più. Ad oggi non sono ancora arrivate risposte, che comprendiamo non siano semplici data la complessità della situazione. Nel frattempo, infatti l’emergenza Covid ha bloccato l’Italia. Qui, come ovunque, abbiamo perso posti di lavoro e opportunità economiche. Abbiamo il dovere, quindi, di fare scelte che guardino al futuro, partendo dalle ricchezze che già esistono. Il Porto Canale è una di quelle e c’è la necessità di sviluppare iniziative immediate per non perdere opportunità, investimenti e posti di lavoro".
"Il vincolo di cui parliamo - prosegue la lettera - comporta un notevole aggravio di costi e tempi per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni paesaggistiche-ambientali propedeutiche a qualsiasi intervento strutturale. A causa del vincolo, inoltre, più di 100 milioni di euro di investimenti di competenza dell’Adsp Mare di Sardegna, sono fermi: risorse che trasformerebbero radicalmente il porto industriale sia con il nuovo attracco delle navi RO-RO sia con la cantieristica navale del Porto industriale, opere queste ultime immediatamente cantierabili e in corso di affidamento".
"E' ferma intenzione di tutte le Istituzioni locali, delle forze produttive e sociali fondare la crescita del territorio su uno sviluppo autonomo, abbandonando le vecchie e inutili pratiche assistenzialistiche. E in questo senso sarebbe opportuno anche accelerare anche l’azione del Governo per l’attuazione della ZES. Del resto, molti studi – anche recenti – sull’ammodernamento dei porti insistono sul fatto che si debba puntare sul ruolo strategico dell’Italia nei flussi merci, nelle reti intermodali, nel turismo. Insomma, un nuovo protagonismo dell’Italia al centro del mar Mediterraneo. Ebbene: Cagliari si affaccia sul Mediterraneo. Ha tutto per giocare un ruolo strategico, negli scambi commerciali, nel transhipment, nella logistica, nella agguerrita competizione turistica, nella cantieristica navale industriale e da diporto".
"Vogliamo fare di Cagliari il nuovo polo attrattivo per le società innovative che dispongono di risorse da investire nel Mediterraneo - conclude la lettera - Non vogliamo che la permanenza ingiustificata di tali vincoli vanifichi lo sviluppo di Cagliari Città Metropolitana e di tutta la Sardegna, sviluppo sul quale la classe dirigente sarda è d’accordo da tanto tempo".
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